Le immagini di Ilaria Salis in manette dentro il tribunale ungherese sono arrivate in Italia, a parte per il ministro Francesco Lollobrigida, portando attenzione sul caso della docente detenuta a Budapest, accusata di aggressione nei confronti di due neonazisti. Ma il padre di Ilaria non ci sta. Roberto, il papà della 39enne da 11 mesi in carcere in Ungheria, si è scagliato contro chi nelle ultime ore ha cercato di accusare sua figlia di cose non commesse: “Vedo che sta crescendo un’onda per cercare di screditare le azioni di mia figlia“, ha detto al podcast Metropolis, di Repubblica.

Il presunto video dell’aggressione

“Oggi un amico mi ha girato una fotografia agghiacciante di una persona che è stata colpita, questo è un reato commesso in Ungheria per cui mia figlia non è accusata” ha spiegato Roberto Salis. Da ieri sera, infatti, circolano sui social, dei video di un’aggressione ai danni di un uomo da parte di un gruppo di persone. E secondo chi ha rilanciato certe immagini si tratterrebbe dell’episodio per cui è accusata Ilaria Salis. Ma il padre ha smentito.

Ilaria Salis, come riportarla in Italia

Dopo le immagini in tribunale che hanno messo in luce le condizioni della detenzione della donna italiana, ora si cerca ancor di più un modo per riportarla in Italia. Il padre di Ilaria Salis, sempre durante il podcast, ha sottolineato come adesso “la cosa più importante di tutte è individuare quello che è il piano per arrivare ai domiciliari in Italia e per levarla da una situazione insostenibile per poi fare il processo in condizioni umane”. Per Ilaria Salis sono stati chiesti 11 anni di carcere, la 39enne si è dichiarata non colpevole.

Ilaria Salis, il padre: “È stata torturata”

“Se tutto quello che ha passato non ha portato a nessuna confessione è lecito pensare che Ilaria non abbia nulla da confessare” ha detto ancora il padre Roberto. Oggi ha incontrato l’ambasciatore italiano mentre domani avrà un colloquio con la figlia Ilaria. L’uomo ha poi parlato delle “torture” che la 39enne ha subito, come per esempio essere lasciata in carcere senza assorbenti con le mestruazioni. È stata anche tenuta giorni senza vedere il legale: “Le hanno detto che la portavano dall’avvocato e si è trovata con dei poliziotti che hanno cercato di interrogarla in inglese per cercare di farla confessare. Ma lei ha tenuto duro”. Per questo – aggiunge il padre – se non ha confessato “dopo tutto quello che ha passato è lecito pensare che non c’è nulla da confessare”.

Ilaria Salis, le iniziative in Italia per chiedere giustizia

A muoversi anche il Parlamento italiano: le opposizioni hanno infatti chiesto durante la capigruppo del Senato di svolgere una informativa della premier Giorgia Meloni in Aula sulla vicenda della detenzione di Ilaria Salis in Ungheria. Giuseppe Conte si è scagliato contro il governo: “I nostri patrioti non si sono dimostrati così solerti nei confronti della nostra connazionale. Ci dicono che la nostra presidente è informata ma non parla. Il ministro Lollobrigida non ha visto le immagini. Il ministro Tajani non era stato informato dagli ambasciatori, ma la notizia era già sui giornali, bastava leggere la rassegna stampa di mesi fa”.

Crescono anche le iniziative politiche fuori dal Parlamento. “Giovedì 1 febbraio alle ore 14, davanti all’ambasciata ungherese in Via dei Villini n.12, il flashmob organizzato da Italia Viva Roma per chiedere giustizia per Ilaria Salis, l’attivista italiana detenuta da 11 mesi in Ungheria. Italia Viva invita i cittadini, le associazioni, i partiti e i movimenti democratici ad aderire all’iniziativa, a cui parteciperanno i parlamentari, i consiglieri regionali e comunali di Italia Viva, per esprimere la propria vicinanza a Ilaria Salis e la propria indignazione per il trattamento che le è stato riservato. Italia Viva chiede al governo italiano di intervenire con urgenza per ottenere la liberazione di Ilaria e il rispetto dei principi fondamentali dell’Unione europea: Giorgia Meloni faccia una telefonata a Viktor Orban”. È il contenuto di una nota di Italia Viva.

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