Le voci, sempre più insistenti, di una candidatura di Laura Castelli nel collegio uninominale di Novara con il Partito democratico, i malumori degli esponenti dem del Piemonte e il rifiuto dell’esponente di Impegno Civico, fedelissima di Luigi Di Maio e in passato protagonista, un po’ come l’ex leader grillino, di numerosi attacchi al partito oggi guidato da Enrico Letta. Appena un anno fa è stata un anno fa la condanna per diffamazione inflitta dal tribunale di Torino a Laura Castelli per aver condannata per aver diffamato Piero Fassino in un post su Facebook del maggio 2016 dove criticava una candidata Pd alle elezioni amministrative, Lidia Roscaneanu, che posava in una foto con l’ex sindaco di Torino.

Il Pd continua a farsi male da solo. “Scopro dai giornali, e da qualche simpatico tweet, che sarei candidata all’uninomimale di Novara” commenta la vice ministro dell’Economia e delle Finanze. “No grazie, “casa mia” è Collegno (Torino), se la coalizione ha fatto altre scelte ne prendo atto e in pieno spirito di squadra darò il mio contributo nei plurinominali di Impegno Civico, sperando però che questa campagna elettorale sia caratterizzata da proposte per i cittadini e no da attacchi, insulti e odio. Con Impegno Civico abbiamo una proposta chiara, la sfida è andare oltre il 3%, daremo il massimo per raggiungere l’obiettivo”.

Apriti cielo. I soli rumors sull’eventuale candidatura di Castelli nel collegio uninominale della Camera di Novara e Varbania hanno spinto alcuni esponenti dem ad attaccare duramente Letta. Mentre lei ufficialmente rifiuta l’eventuale candidatura, Saverio Mazza, ex responsabile organizzazione Pd Torino e attualmente membro della direzione metropolitana Dem, si è autosospeso: “Essendo un semplice iscritto non posso minacciare alcuna dimissione, anche perché quelle si danno e non si minacciano. Se dal punto di vista politico mi rendo conto che l’accordo elettorale con Impegno Civico di Di Maio imponga delle candidature comuni nei collegi uninominali, tutto ciò non può esimerci da una valutazione di queste in base alla loro storia politica e il rapporto tra questa e la nostra, quella del Pd. Essere in un collegio come non eleggibile poco importa, in politica ci si sta non solo con i numeri, ma anche con la dignità indipendentemente dalla sicurezza di essere eletti i meno. Per questo, per quanto poco possa essere, mi autosospendo dal Pd fino a quando non verrà rivalutata la decisione di candidare Laura Castelli nella coalizione di centrosinistra in Piemonte. I motivi sono noti e non c‘è bisogno di elencarli”.

Anche la stessa Roscaneanu critica la scelta (non ufficiale) del suo partito: “La candidatura della signora Laura Castelli mi ha provocato molta delusione e amarezza, dal punto di vista personale ma ancor di più dal punto di vista politico. La mia idea di far politica è del tutto diversa da quella dimostrata ieri dal segretario del Pd Enrico Letta che è solo quella di raggiungere il potere esclusivamente per avere il potere“.

 

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