L'iniziativa che unisce solidarietà e benessere
Cavoli a merenda? Perché no (se c’è anche la frutta): a Torino l’iniziativa per favorire un’alimentazione più salutare
Merende Salutari è una iniziativa che porta all’interno della Casa di Cura San Giuseppe (Torino) il consumo di frutta e verdura stagionale durante l’orario di merenda.
Nel 2023 l’Istat ha aggiornato l’elenco dei prodotti rappresentativi dell’evoluzione dei consumi delle famiglie. Un segnale inequivocabile dei tempi è certamente l’ingresso del deambulatore tra gli usi consolidati, evidenza tangibile dell’invecchiamento della popolazione e delle crescenti esigenze di cure e servizi. La nostra società sta subendo dei contraccolpi, anche in termini di coesione sociale, povertà e solitudine. Questi elementi hanno ispirato il progetto “Merende Salutari” ideato e realizzato da Simona Riccio – esperta di agroalimentare e divulgatrice – in collaborazione con Emanuele Gaito, Sindaco di Grugliasco (To).
Una iniziativa all’apparenza molto semplice – portare all’interno della Casa di Cura San Giuseppe il consumo di frutta e verdura stagionale durante l’orario di merenda – che ha in realtà rappresentato un gesto di solidarietà nei confronti di tanti anziani soli in una stagione come quella estiva dove le città si svuotano.
La corretta alimentazione è strettamente connessa alla qualità della vita e all’invecchiamento attivo, e “Merende Salutari” ha evidenziato come si possa fare rete tra imprese e comunità locale. Come ricorda il sindaco di Grugliasco, “l’inaspettata gioia e il calore con cui i nostri concittadini hanno abbracciato questa iniziativa mi riempiono di orgoglio, dimostrando quanto l’impatto sociale di questo evento vada ben oltre l’aspetto alimentare, riflettendo l’attenzione che la nostra comunità riserva a temi come la solitudine degli anziani e la promozione di uno stile di vita sano”.
La cronaca ci consegna raccapriccianti fatti come quelli del branco di Palermo, e talvolta sembra di vivere in una società arida di pietà e sentimenti. Per questo tutti noi abbiamo il dovere di alimentare – senza buonismo di maniera – i comportamenti che mantengono la società salda nei valori. Durante gli incontri in rsa, l’entusiasmo degli ospiti è stato palpabile. Storie di vita, sorrisi, e momenti emozionanti.
Per Giovanni, 101 anni, è importante che le persone anziane siano riconosciute come preziose risorse sociali. Lo conferma Gianfranco, che di anni ne ha 16, quei pomeriggi sono stati “Un’esperienza indimenticabile, che mi porterò dentro per tutta la vita”. Giuliana, 87 anni: “Scendevo per prima per guardare come veniva preparato il pomeriggio, ero curiosa, contenta di fare qualcosa di diverso e soprattutto quello che mangiavo era tutto buono!”. Soddisfatte anche le imprese che hanno partecipato all’iniziativa da diverse regioni italiane.
Giorgio Cozzolino, di Fresh Del Monte: “Siamo stati felici di vedere come l’entusiasmo per le ‘Merende Salutari’ si sia diffuso, rendendoci soddisfatti per l’impatto positivo che abbiamo creato nella comunità.”
Dello stesso parere Nuccia Alboni di Melanzì, con le sue melanzane di altissima qualità prodotte in Sicilia e Carlo Muratore di Le Fruttine, azienda veronese che ha sempre messo al centro tecnologia con sostenibilità ambientale e rapporto personale con i coltivatori della zona. Da Eboli sono arrivati i finocchi di Maria Pia Paolillo, una merenda inusuale che ha riscosso tanto consenso. Nella provincia italiana per fortuna il buono fa ancora notizia, e l’attenzione suscitata dal progetto è anche merito del notiziario di Primantenna.
Il volontariato di Gianfranco Giangregorio, un gesto di amore verso sua nonna Mariuccia e tutti gli anziani: “È stata un’esperienza davvero unica, fuori dal comune, non sempre si ha l’opportunità di contribuire a rendere qualcuno più felice, anche solo per qualche ora, ma sappiamo che per loro può avere un significato straordinario”.
Noi italiani lo sappiamo bene, il cibo è l’arte di costruire una socialità attorno alla più banale delle azioni: mangiare. È questo l’elemento che ha colpito di più Alessio Criscuolo, che insieme a Simona Riccio produce il programma su Linkedin “Parlami di spreco”. “La nostra vita si scandisce tra una corsa e l’altra contro il tempo. Negli occhi di quegli anziani, ho visto la gioia di ritrovare il gusto della socialità. Per come la vedo io, “Merende salutari” ha dato un ulteriore senso alle nostre eccellenze ortofrutticole proprio in un luogo dove spesso le famiglie dimenticano i loro cari.” Per nostra fortuna è ancora possibile raccontare queste piccole, ma straordinarie, storie di quotidianità e impegno. Vuol dire che sappiamo ancora come funziona la bussola del buonsenso.
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