La scomparsa
Come è morto Giorgio Armani, il re della moda aveva 91 anni
Lo ricorderemo in pantaloni scuri e maglietta girocollo blu. È scomparso quest’oggi “Re” Giorgio Armani, stilista, imprenditore e pilastro della moda italiana e mondiale nato Piacenza l’11 luglio del 1934. Da tempo era ricoverato in precarie condizioni di salute. È stato ideatore, fondatore e instancabile motore dell’azienda che oggi porta il suo nome e che ha esportato la moda italiana in tutto il mondo. Insignito anche dei titoli di Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana, commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, cavaliere dell’Ordine della Legion d’Onore.
Giorgio Armani, gli inizi da commesso e la nascita del brand
Una vita segnata dalla moda. Dopo gli studi al liceo scientifico Respighi, nel 1949 si trasferisce con la famiglia a Milano, dove si iscrive alla facoltà di medicina dell’Università statale, ma dopo tre anni interrompe il corso per la chiamata dell’esercito. Al rientro nel capoluogo lombardo trova lavoro come vetrinista e commesso per la Rinascente fino al 1965, lavoro che gli permise di stabilire importanti contatti nel mondo della moda milanese, fino ad unirsi alla casa di moda Nino Cerruti come designer. Il vero punto di svolta nella sua carriera avvenne nel 1975 quando, insieme al compagno di vita Sergio Galeotti, fondò Emporio Armani. Debutti al Pitti offrendo una moda giovane e casual.
Il prestigio e la popolarità
Il vero trampolino di lancio arriva però negli anni Ottanta, quando la sua fama oltrepassa i confini nazionali. Decisivo è il contributo dato dai costumi creati per il film American Gigolò, che gli regalano prestigio e popolarità negli Stati Uniti. Dopo appena sette anni dalla nascita del marchio, veste già Richard Gere: il successo è ormai mondiale. I suoi completi dalle linee morbide, i pantaloni con le pinces e l’inconfondibile nuance greige – una raffinata fusione di grigio e beige da lui ideata e subito divenuta simbolo di eleganza – definiscono un nuovo standard di stile maschile destinato a influenzare i decenni successivi. A completare questa rivoluzione contribuiscono anche i tessuti: dal nylon alla seta, fino alle texture leggere e fluttuanti.
Il marchio mondiale
Armani diventa un marchio mondiale, in grado di spaziare dall’alta moda, al casual, fino ad un’anima contemporanea (Armani Jeans), giovanile (Armani Junior) e sportiva (EA7) vestendo ancora oggi lo sport azzurro italiano, e naturalmente il basket, che dal 2008 lo ha visto Presidente della squadra della sua città, Olimpia Milano. Ma Armani è diventato anche marchio di Profumi, make up, arredamento per la casa e occhiali. Un brand universale.
Come è morto Giorgio Armani, il re della moda aveva 91 anni
Lo scorso giugno fece notizia la sua assenza per il tradizionale saluto al pubblico alla Fashion Week a Milano a causa di un ricovero in ospedale, quando si assentò anche alle due sfilate uomo di Emporio e Giorgio ARMANI, a Milano. Due settimane dopo la convalescenza lo costringe a mancare anche alla presentazione della collezione ARMANI Privé autunno/inverno 2025/26 a Parigi. In un’intervista al Corriere della Sera, Armani aveva parlato del dopo morte: “È come la morte arriva, che mi fa paura. Non vorrei creare il dramma della morte turbata dal dolore, che metta in estremo disagio chi mi sta a fianco. Mi è difficile credere che Dio sia là in alto fra le nuvole, fra le aurore boreali, fra le tempeste. Alla fine sono molto razionale. L’aldilà? Non c’è, finisce tutto qua”.
“Eleganza non è farsi notare ma farsi ricordare” il suo pensiero più conosciuto, e oggi brilla più che mai.
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