Nel gennaio 2013 fu una di quelle inchieste da prima pagina dei giornali e da terremoto giudiziario in grado di far deviare il naturale percorso di vite e carriere. Manager pubblici, imprenditori, un prefetto finirono nel mirino della Procura di Napoli che aveva puntato la sua lente su una serie di appalti a cui dovevano lavorare aziende della galassia Finmeccanica. A distanza di otto anni, le ipotesi formulate dai pm si sono schiantate contro la sentenza del Tribunale che ha assolto Mario Mautone, ex provveditore alle opere pubbliche di Campania e Molise, e dichiarato il non doversi procedere (causa prescrizione) per altri 20 imputati.

Nel mirino della Procura erano finiti appalti importanti per Napoli: quello per il Centro elaborazione dati della polizia, a Capodimonte, quello per la videosorveglianza comunale, quello per la ristrutturazione del commissariato di polizia Decumani, quello per il sistema integrato di videosorveglianza in alcuni Comuni vesuviani come Cercola e Volla e in quartieri partenopei come Ponticelli, Forcella, Poggioreale, in un tratto tra San Giovanni a Teduccio e Castellammare, e infine quello per il monitoraggio ambientale nell’agro-nolano. Sullo sfondo, il progetto della cittadella della polizia. La Procura ipotizzava, a vario titolo, reati che andavano dall’associazione a delinquere alla turbativa d’asta e all’abuso d’ufficio.

A sconfessarla ci ha pensato il dispositivo letto in aula dal giudice Francesco Pellecchia, presidente della prima sezione penale del Tribunale dinanzi alla quale si è svolto il dibattimento. Una manciata di parole con le quali si stabilisce il non doversi procedere per intervenuta prescrizione nei confronti di 20 imputati, tra i quali il prefetto Oscar Fioriolli, già questore di Napoli e tra i massimi dirigenti del Ministero dell’Interno, che ha sempre sostenuto di non aver avuto potere di accelerare o bloccare il progetto della cittadella della polizia in quanto deliberato a livello ministeriale; l’imprenditore Carmine Lucio Gentile, sospettato di aver fatto da mediatore con Finmeccanica; Mario Mautone che ha ottenuto anche l’assoluzione perché il fatto non sussiste da altre ipotesi che contestava la Procura. Assoluzioni anche per altri cinque tra manager e imprenditori e per le società Elsag Datmat (ora Selex) ed Electron sospettate di un illecito amministrativo dipendente da reato rispetto al quale i giudici hanno sentenziato che il fatto non è previsto dalla legge come reato. Per la Procura è una débâcle. Nel collegio difensivo, tra gli altri, gli avvocati Alfonso Furgiuele, Fabio Carbonelli, Giovanbattista Vignola, Giuseppe Fusco, Francesco Picca e Luigi Tuccillo.

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Napoletana, laureata in Economia e con un master in Marketing e Comunicazione, è giornalista professionista dal 2007. Per Il Riformista si occupa di giustizia ed economia. Esperta di cronaca nera e giudiziaria ha lavorato nella redazione del quotidiano Cronache di Napoli per poi collaborare con testate nazionali (Il Mattino, Il Sole 24 Ore) e agenzie di stampa (TMNews, Askanews).