Ascoltatemi, perché sennò cosa potrete dire ai vostri figli? Ascoltatemi, la nostra casa, cioè il pianeta, sta bruciando, se non ci muoviamo per spegnere l’incendio non resterà più nulla. Ecco qui: Crescita e decrescita. Lotta alla burocrazia e lotta allo sviluppismo distruttore. Ottimismo e pessimismo. Forza e debolezza. Grinta e dolcezza.

Poi ciascuno può scegliere chi vuole. O anche può respingere tutti e due. Ma una cosa così io non l’avevo mai vista. L’unico precedente che mi viene in mente è di tanti tanti anni fa. In Francia. Un ragazzino, di nome Daniele (Daniel Cohn Bendit) sfidò il presidente della Francia. Daniele, che oggi ha esattamente la stessa età di Trump, allora aveva 23 anni. Faceva l’Università. Il presidente della Francia si chiamava Charles de Gaulle, aveva fatto la guerra ai nazisti, aveva 78 anni, era considerato il più autorevole leader politico del mondo, più di Nixon, più di Kurt Kiesinger, più di Harold Wilson, più di Moro. Era un tipo deciso, un militare, autoritario, con una grande visione politica.

E siccome era molto, molto intelligente, capì subito che quel ragazzino ebreo franco tedesco poteva dargli del filo da torcere. Nel mese di maggio del 1968 Daniele mise a ferro e fuoco la Francia. E lo seguirono i suoi coetanei tedeschi, italiani, e persino cecoslovacchi e spagnoli. E lo seguirono i professori, i filosofi, i poeti. De Gaulle non sottovalutò il pericolo, lo sfidò, indisse elezioni e un referendum. Vinse lui. La Francia restò conservatrice. L’Est restò comunista. la Spagna restò fascista.  Fu un bene? E stavolta sarà un bene se vincerà Trump, come è probabile? O no?

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Giornalista professionista dal 1979, ha lavorato per quasi 30 anni all'Unità di cui è stato vicedirettore e poi condirettore. Direttore di Liberazione dal 2004 al 2009, poi di Calabria Ora dal 2010 al 2013, nel 2016 passa a Il Dubbio per poi approdare alla direzione de Il Riformista tornato in edicola il 29 ottobre 2019.