«Dobbiamo solo ricordarcene. Che dopo il buio c’è di nuovo la luce, che dopo un tramonto c’è sempre l’alba, un nuovo giorno e una nuova possibilità».

«Dove finisce un tramonto» può essere sintetizzato così, con queste poche parole. È l’esordio letterario di Debora D’Angelis, giovane assistente di volo con una passione sconfinata per la lettura e la scrittura scrittura.

Il suo romanzo, uscito da pochi giorni in autoproduzione e in vendita su Amazon, sta velocemente diventando il caso letterario di fine anno: un boom di vendite che sembra annunciare un grande successo.

Protagonista è Andrea, detta Andy, che come l’autrice è un’assistente di volo. Colpita come da un pugno in pieno viso da una delusione sentimentale, sceglie di scappare in Perù per ritrovare sé stessa e la sua voglia di vivere. Per far sì che il suo personale tramonto finisca e lasci spazio a una nuova alba.

Il Sudamerica le regala emozioni, amicizie, nuovi interessi. «Questa è una storia di rinascita», dice la D’Angelis, nata in Belgio ma cresciuta a Roma dall’età di due anni. «Ricominciare da sé per ricominciare a vivere, a respirare, ad amare. Partite con Andy e scoprirete che se la realtà che avete così accuratamente costruito dovesse sgretolarsi all’improvviso, il mondo è lì con le braccia aperte pronto a farvi gioire, a farvi vivere, a farvi sorridere, di quei sorrisi che pensavate di non poter regalare più a nessuno».

Il libro nasce nei mesi del lockdown. «Tristezza e noia erano i sentimenti dominanti. Ovviamente negativi, ma devo ringraziarli: ho dato loro una possibilità, li ho guardati con occhi diversi e mi hanno spinta a sedermi davanti ad una pagina bianca e a cominciare a scrivere».

Proprio per questo, «Dove finisce un tramonto» non è solo un romanzo ben scritto, una storia interessante, una trama che si fa divorare. È il simbolo di come una ragazza, pur giovane, possa e debba rialzarsi anche dopo una rovinosa caduta. «La vita è bella, lo è sempre, ma quando sei una giovane donna che ama quello che fa, quello che ha e alla vita sorride sempre, allora lo è ancora di più. Niente può scalfirti, niente può turbarti, niente può buttarti a terra», afferma l’autrice.

Che formula un augurio per gli altri. «Che questo libro – dice – possa far sentire qualcun altro come ha fatto sentire me, che possa dargli anche un millesimo della felicità che mi ha regalato».