Una uscita talmente fuori luogo da costringere l’Auschwitz Memorial, oltre un milione di follower su Twitter, ad intervenire. È quella che vede protagonista Francesca Donato, europarlamentare della Lega già noto alle cronache per alcuni ‘svarioni’, sempre sui social dove è particolarmente attiva, così come il suo leader Matteo Salvini.

Ma cosa ha fatto la Donato? L’eurodeputata del Carroccio riprendere una dichiarazione datata 29 aprile di Antonio Ferro, direttore del dipartimento prevenzione dell’Azienda sanitaria della provincia di Trento: Ferro ricordava di fare il vaccino perché “il vaccino rende liberi”, un appello dovuto alla mancata vaccinazione di 5.500 operatori sanitari su 18mila in quel territorio. 

La Donato riprendere quindi quelle dichiarazioni e twitta così: “Ricorda qualcosa? Se serve agevolo traduzione in tedesco”. Il riferimento, tremendo, è a quell’Arbeit macht frei che campeggiava all’ingresso di numerosi campi di concentramento nazisti.

L’europarlamentare strizza l’occhio a quell’universo no-vax che si considera, a torto, come gli ebrei ai tempi del nazismo: vittime di una dittatura, questa volta sanitaria, che impone il vaccino per essere liberi.

Una tesi abnorme che ha spinto l’account Twitter dell’Auschwitz Memorial a ricordare alla Donato che “quelle parole”, ovvero ‘il lavoro rende liberi’ in tedesco, “sono diventate una delle icone dell’odio umano che ha portato a innumerevoli morti. La strumentalizzazione di questo simbolo per argomentare contro la vaccinazione che salva la vita umana, è un triste sintomo di declino morale e intellettuale”.

Avatar photo

Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia