È vero, il fondatore Marinetti viveva tra Milano e Parigi, ma insomma il Futurismo è stato il primo movimento avanguardistico nato in Italia. Paradossalmente, pur nel suo marcato nazionalismo, divenne una grande espressione artistica di carattere internazionale, arrivando a influenzare per contenuti e stile diverse altre correnti sviluppatesi in Europa, dal Costruttivismo al Raggismo, a De Stijl o l’estetica di Fernand Léger. Un secolo dopo, il Futurismo continua ad affascinare per la qualità delle opere prodotte, con numerose esposizioni in corso in tutto lo stivale.

Al museo nazionale Collezione Salce di Treviso è allestita fino all’11 febbraio “Futurismo di carta”, grande esposizione pensata in due episodi: il primo intitolato “Forme dell’avanguardia” è dedicato ad approfondire gli (imprescindibili) aspetti grafici della produzione futurista, mentre il secondo, dal titolo “Immaginare l’universo con l’arte della pubblicità”, sarà visibile dal primo marzo al 30 giugno 2024 ed esplora il fecondo territorio della cartellonistica futurista.
Come ebbe a scrivere con sorprendente visione uno dei suoi massimi esponenti, Fortunato Depero, nel manifesto del 1931 intitolato Il futurismo e l’arte pubblicitaria, “l’arte dell’avvenire sarà potentemente pubblicitaria”. Se per i futuristi ogni aspetto della vita doveva essere arte, dal teatro alla musica, all’oggettistica, all’edilizia e perfino alla cucina, nessuna sorpresa che la comunicazione pubblicitaria diventasse oggetto di attenzione degli artisti, che introdussero notevoli elementi di cambiamento, dai caratteri tipografici alle sagome, dall’utilizzo dei colori all’equilibrio compositivo.

In mostra

Le due sezioni della mostra arrivano a coprire complessivamente un arco di tempo che va dal 1915 al 1940 circa, con opere tra gli altri di Mario Sironi, Marcello Dudovich, Nicolai Diulgheroff, Fortunato Depero. Proprio a quest’ultimo è dedicato il focus “Depero. Cavalcata fantastica”, monografica aperta a Firenze, fino al 28 gennaio 2024 nell’elegante Palazzo Medici Riccardi. L’artista trentino, che rappresenta l’espressione più giocosa ed estrosa del movimento, viene raccontato in un percorso articolato in tre sezioni che indagano gli interventi di Depero per il teatro, con disegni, bozzetti e studi per scenografie, e i collage con cui l’artista creava pupazzi scenici per i suoi “Balli Plastici” in cui figure in legno erano sistemate sul palco al posto di attori viventi; i lavori in filato – le celebri ‘tarsie in panno’ tra cui appunto la grandiosa “Cavalcata Fantastica” che dà il titolo alla mostra; e il mito della velocità e del progresso, tema particolarmente caro agli artisti del movimento.

 Osvaldo Peruzzi a Roma

A Roma è stata prorogata fino al 19 novembre la mostra “Osvaldo Peruzzi – Splendore geometrico futurista”, allestita alla Galleria d’Arte Moderna: artista di spicco del secondo Futurismo, del Peruzzi sono esposte opere meno note appartenenti alla famiglia dell’artista livornese e altri lavori provenienti da collezioni pubbliche e private, tra cui il celebre “Aeropittura” del 1934, oltre a disegni e documenti inediti. “Aeropittura Futurista. L’avanguardia italiana tra Biennali e Quadriennali” è appunto il titolo – e il tema – dell’approfondimento in corso a Milano, alla Galleria Bottegantica sino al 2 dicembre, che si concentra specialmente sulla partecipazione dei futuristi alle Biennali di Venezia (1926-1942) e alle Quadriennali d’Arte Nazionale di Roma (1931-1943), con opere selezionate di pittura e scultura. Infine, in sinergia con l’allestimento trevigiano, il museo nazionale di Matera propone la rassegna “Futurismo italiano. Il contributo del Mezzogiorno agli sviluppi del movimento”, aperta a Palazzo Lanfranchi sino al 10 gennaio 2024. Oltre 130 opere tra dipinti, sculture e disegni consentono un approfondimento delle espressioni futuriste e del ruolo del movimento nel sud Italia; tra gli altri, particolare attenzione viene data ai “Circumvisionisti”, manipolo di pittori, poeti e intellettuali campani che animarono l’ambiente culturale locale nel segno di Marinetti.