Il processo per l’omicidio di Giulio Regeni è iniziato. Dal 2016 la famiglia del ricercatore italiano aspetta giustizia e oggi si apre una fase importante, davanti alla Prima Corte d’Assise di Roma. Un processo iniziato, nonostante l’assenza fisica dei quattro agenti egiziani accusati della morte di Regeni, grazie al lavoro della procura di Roma e alla sentenza della Corte Costituzionale che ha sbloccato l’iter.

Giulio Regeni, chi sono i quattro egiziani accusati

A essere accusati delle torture inflitte e della morte del ricercatore italiano sono quattro agenti egiziani della National Security, il generale Sabir Tariq, i colonnelli Usham Helmi, Athar Kamel Mohamed Ibrahim e Magdi Ibrahim Abdelal Sharif. Tutti imputati per il reato di sequestro di persona pluriaggravato, alcuni anche di omicidio aggravato mentre all’ultimo è contestato il concorso in lesioni personali aggravate e il concorso in omicidio aggravato.

L’iter del processo per l’omicidio di Regeni

Non è stato facile far iniziare il processo ai quattro egiziani, vista la loro assenza e irreperibilità. In primis per l’ostruzionismo dell’Egitto a fornire indicazioni dei suoi agenti. Lo scorso settembre era arrivata la svolta: una sentenza della Consulta ha dato il via libera a procedere anche senza la prova certa che i quattro accusati siano stati messi a conoscenza della pendenza del processo. In pratica, per la Corte Costituzionale, basta che gli imputati siano a conoscenza dell’esistenza del procedimento.

Processo Regeni, i testimoni chiamati nel processo

Nel processo la presidenza del Consiglio si è costituita parte civile e ha chiesto un risarcimento di due milioni di euro, in caso di condanna. Nel procedimento potrebbero essere sentiti anche diverse figure politiche e tecniche che nel 2016 erano in ruoli apicali nel governo italiano, nella Farnesina e nei servizi. Ai giudici della prima Corte d’Assise è arrivata una lista di possibili testi, tra cui anche il presidente dell’Egitto Abdel Fattah al-Sisi. Ma ci sono anche l’ex premier Matteo Renzi, l’ex ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, l’ex responsabile della autorità delegata per la sicurezza della Repubblica Marco Minniti, i capi dei servizi segreti, l’ex segretario generale della Farnesina Elisabetta Belloni e anche l’amministratore delegato dell’Eni Claudio Descalzi.

Giulio Regeni, l’attesa della famiglia

Prima di entrare nel tribunale di Roma per l’udienza iniziale del processo, i genitori di Giulio Regeni hanno dichiarato: “È una giornata molto importante”. Claudio e Paola hanno tenuto per un momento lo striscione giallo con la scritta “Verità per Giulio Regeni”, insieme ad alcune persone giunte fuori dalla città giudiziaria per dare sostegno alla coppia.