L'udienza preliminare
Caso Giulio Regeni, i quattro 007 egiziani rinviati a giudizio: nel processo palazzo Chigi sarà parte civile
Nuovo capitolo dell’inchiesta sull’omicidio di Giulio Regeni, con la presidenza del Consiglio italiana che è stata ammessa come parte civile
Dopo che a fine settembre la Consulta ha deciso per superare lo stallo nel processo, oggi è andato in scena un nuovo capitolo dell’inchiesta per l’omicidio di Giulio Regeni. Prima l’ammissione come parte civile di Palazzo Chigi, poi la decisione sul rinvio a giudizio avanzata dalla procura di Roma. In aula, nel tribunale di Roma, per l’udienza preliminare erano presenti anche i familiari del ricercatore italiano torturato e ucciso nel 2016, i genitori Paola Deffendi e Claudio Regeni, assistiti dall’avvocata Alessandra Ballerini. I quattro 007 egiziani sono stati rinviati a processo.
Giulio Regeni, la decisione della presidenza del Consiglio
Intanto, la presidenza del Consiglio dei ministri è stata ammessa come parte civile nel procedimento contro i quattro 007 egiziani. Una proposta fatta in virtù dell’obbligo da parte dello Stato di tutelare l’integrità e la sicurezza dei propri cittadini. La decisione è stata presa dal gup di Roma.
Il rinvio a giudizio degli 007 egiziani
I quattro 007 egiziani, il generale Sabir Tariq, i colonnelli Mohamed Athar Kamel e Helmy Uhsam, il maggiore Magdi Ibrahim Sharif, sono accusati di aver rapito, torturato e ucciso Giulio Regeni nel 2016. Le accuse precise sono di concorso in lesioni personali aggravate, omicidio aggravato e sequestro di persona aggravato.
Il giudice Roberto Ranazzi, dopo aver respinto alcune eccezioni preliminari presentate dai difensori e aver chiesto alle parti di concludere, ha rinviato a giudizio i quattro. La decisione è arrivata attorno alle 14.45 di oggi pomeriggio, è stata quindi accolta la richiesta del procuratore aggiunto di Roma Sergio Colaiocco. Il processo è stato fissato dal giudice al prossimo 20 febbraio davanti alla Corte d’Assise di Roma.
Il processo finora è stato ostacolato dalla irreperibilità dei quattro agenti indagati, visto che l’Egitto non ha voluto collaborare nella loro identificazione e localizzazione. Per questo la Corte Costituzionale lo scorso settembre si è dovuta pronunciare, accogliendo la richiesta della procura capitolina.
La reazione dei genitori di Giulio
“Ringraziamo tutti. Oggi è una bella giornata”. Sono queste le parole di Paola Deffendi, la mamma di Giulio Regeni, dopo la decisione del gup di Roma sul rinvio a giudizio degli imputati.
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