Prima la parata militare cinese della corsa settimana, poi l’attacco di Israele in Qatar per uccidere i leader di Hamas avvenuto nella giornata di ieri, infine i droni Gerbera russi, “oltre 10”, che nella notte violano lo spazio aereo polacco. La tensione è quasi ad un punto di non ritorno così come sottolineano sia dal premier polacco Donald Tusk (“Siamo più vicini che mai ad un conflitto dalla seconda guerra mondiale”) che dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella (“Siamo su un crinale come nel 1914”).

Una provocazione quella di Vladimir Putin che arriva nei giorni in cui si parla sempre con più insistenza di un contingente europeo in Ucraina. Così nella notte la Polonia – con l’aiuto della Nato – è stata chiamata ad abbattere “oltre 10 droni russi”, definendo quanto accaduto “un atto d’aggressione, una provocazione su larga scala” perché sono state registrate ben “19 violazioni del nostro spazio aereo”. Una prima violazione, come precisato dal primo ministro Tusk, è stata registrata intorno alle 23:30 di martedì 9 settembre, l’ultima intorno alle 6:30 di mercoledì 10 settembre, per un totale non ancora definitivo di 19 violazioni dello spazio aereo polacco. Droni che, ha aggiunto il premier, “provenivano direttamente dalla Bielorussia e non dall’Ucraina”. “A seguito dell’attacco odierno della Federazione Russa sul territorio ucraino, si è verificata una violazione senza precedenti dello spazio aereo polacco da parte di oggetti tipo drone. Si tratta di un atto di aggressione che ha creato una reale minaccia alla sicurezza dei nostri cittadini”, ha sottolineato il comando operativo dell’esercito polacco in un messaggio su X.

Una violazione dello spazio aereo che ha visto la Nato reagire compatta, così come sottolineato dal suo segretario generale Mark Rutte: “Le nostre difese aeree sono state attivate e hanno garantito con successo la difesa del territorio Nato, come previsto dal loro progetto. Oltre alla Polonia, sono stati coinvolti diversi alleati. Tra questi, gli F-16 polacchi, gli F-35 olandesi, gli Awacs italiani, i Tanker Transport militari e i Patriots tedeschi. Elogio i piloti e tutti coloro che hanno contribuito a questa risposta rapida e competente”. Poi ha aggiunto: “E’ in corso una valutazione completa. Ma ovviamente, che sia stato intenzionale o meno, è assolutamente sconsiderato, è assolutamente pericoloso”.

Allarmati le parole arrivate in mattinata da Tusk che, come detto, ha parlato di guerra mondiale vicina: “Questa situazione ci pone tutti più vicini a un conflitto aperto, più vicini che mai dalla Seconda guerra mondiale: abbiamo una guerra su vasta scala al confine ucraino-russo, ma abbiamo già qualcosa che oltrepassa il limite delle normali provocazioni qui, nel nostro cielo”. La Russia dal canto suo nega prima, poi quando le prove diventano schiaccianti minimizza. Per il Cremlino la Polonia “diffonde miti” per “aumentare l’escalation” di quella che Mosca definisce “crisi ucraina”. Lo riporta la Tass citando un comunicato del ministero degli Esteri russo. “Il ministero della Difesa” – questa la versione del governo di Mosca – “ha confermato inequivocabilmente che non vi erano piani per colpire obiettivi sul territorio della repubblica di Polonia e che l’autonomia di volo dei droni utilizzati nella suddetta distruzione delle imprese del complesso militare-industriale ucraino, che, secondo Varsavia, avrebbe attraversato il confine polacco, non supera i 700 chilometri”. Poi, attraverso il portavoce Dmitrij Peskov, ribadisce la minaccia relativa alle “terribili conseguenze” in caso di invio di contingenti militari in Ucraina: “Come sempre, ci sono Paesi che assumono posizioni abbastanza fanatiche, che non capiscono o non vogliono capire le terribili conseguenze di azioni così avventate. E ci sono Paesi che comprendono la realtà molto meglio”.

La Polonia intanto ha fatto sapere che invocherà l’articolo 4 della Nato che stabilisce un meccanismo di consultazione tra le parti del Trattato in caso di minaccia all’integrità territoriale, all’indipendenza politica o alla sicurezza di una delle parti. “Le consultazioni con gli alleati hanno assunto la forma di una richiesta formale di attivazione dell’articolo 4 della Nato” ha spiegato Tusk parlando alla Sejm, la Camera bassa del parlamento polacco. L’articolo permette agli Stati membri della Nato di valutare congiuntamente azioni da intraprendere in caso di minaccia, senza la necessità di un attacco armato, rafforzando la componente politica e diplomatica dell’Alleanza prima di passare a un coinvolgimento militare (a differenza dell’articolo 5 che prevede l’intervento in caso di aggressione diretta).

Uno solo l’aereo italiano coinvolto nelle operazioni Nato di protezione dello spazio aereo polacco. Si tratta di un Awacs come ha riferito il Comando supremo delle forze alleate in Europa (Shape) che, attaverso il suo portavoce Martin L. O’ Donnell, ha ringraziato l’aeronautica dei Paesi Bassi, i cui caccia sono intervenuti affrontando potenziali minacce allo spazio aereo dell’Alleanza. Si tratta della prima volta che aerei della Nato hanno ingaggiato potenziali minacce nello spazio aereo alleato. Oltre ai Paesi Bassi e alla Polonia, anche altri Stati hanno reagito: le batterie tedesche di difesa Patriot in Polonia sono state messe in stato di allerta, mentre un velivolo italiano da allerta precoce e un aerocisterna della flotta Nato Multi-Role Tanker Transport sono stati fatti decollare”.

Il Capo dello Stato, in visita in Slovenia, evoca l’estate dell’irresponsabilità, quella del luglio del 1914 in cui nessuno voleva forse la guerra ma alla guerra mondiale si arrivò. Citando lo sconfinamento dei droni russi in Polonia, Mattarella spiega che “quello che allarma è che ci muoviamo su un crinale”, per cui “anche senza volerlo si può scivolare in un baratro di violenza incontrollabile. Dall’Ucraina giungono segnali allarmanti”, di fronte a tentativi di pace, “si vedono bombardamenti quotidiani diurni e notturni sulla popolazione civile”.

Il presidente americano Donald Trump parlerà nelle prossime ore con il suo omologo polacco Karol Nawrocki. Intanto si è lasciato ad andare ad un commento criptico sui social: “Perché la Russia viola lo spazio aereo polacco con i droni? Ci risiamo”.

Redazione

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