La polemica su Recoaro Terme
Guide in divisa della Wehrmacht nel museo-bunker di Kesselring, bufera su Zaia: “La Disneyland dei neonazisti”
Sta diventando un caso quello del bunker-museo della Seconda Guerra Mondiale riqualificato e riaperto all’interno del compendio termale di Recoaro Terme, in provincia di Vicenza. Pannelli esplicativi, totem interattivi, visori 3D, carri armati e ambientazioni ricostruite. E fino a qui niente da eccepire. A farsi notare sono però soprattutto le guide in divisa militari della Wehrmacht, le forze armate tedesche del Terzo Reich: questo il dettaglio che sta facendo discutere più di tutti. Alcuni sui social si sono spinti a definire il sito “la Disneyland dei neonazisti di mezza Europa”.
Il bunker fu costruito all’epoca delle guerre mondiali. Dalla primavera del 1944 era il quartier generale del federmaresciallo Albert Kesselring, comandante supremo dei nazisti in Italia. A celebrare il restyling del museo il Presidente del Veneto Luca Zaia che sui social ha pubblicizzato il sito: “Durante l’ultimo anno della Seconda Guerra Mondiale, l’intero compendio termale delle Regie Fonti di Recoaro fu scelto come quartier generale del feldmaresciallo Albert Kesselring, comandante supremo delle forze tedesche in Italia – si legge nei suoi post – Proprio all’interno di uno dei bunker costruiti presso le Fonti, pesantemente colpite dai bombardamenti alleati dell’aprile del 1945, si stabilirono le premesse per la cessazione dei conflitti, che portarono pochi giorni dopo alla resa incondizionata ratificata a Caserta.
La riqualificazione del bunker, terminata a inizio estate, consente al visitatore di fermare il tempo per un’esperienza storico-culturale innovativa. Si esplorano gli ambienti del bunker attraverso visori multimediali che utilizzano la realtà virtuale, pannelli espositivi”. Tutto bello, interattivo, affascinante, però. Zaia, quelle “forze tedesche” per esempio, non le ha mai definite neanche “occupanti” per non dire “naziste”. Lo hanno fatto notare molti utenti.
La discussione ha preso infatti il largo sui social network. A essere attaccato proprio il tono mai di condanna verso gli occupanti nazisti, il nazismo e “il sorridente Albert” Kesserling, condannato a morte per numerosi crimini di guerra sia contro i partigiani che contro la popolazione civile. La pena del Feldmaresciallo venne poi commutata in ergastolo e nel 1952 fu amnistiato dagli Alleati. Fino alla morte nel 1960 non rinnegò mai la sua lealtà ad Adolf Hitler. A preoccupare è il carattere celebrativo che potrebbe assumere questo luogo per nostalgici e fanatici dell’estrema destra. La “Disneyland” dei neonazisti, per l’ appunto.
L’Anpi del Veneto ha espresso il suo sconcerto “nel leggere il post pubblicato nella pagina Facebook del presidente Zaia relativo all’apertura di uno spazio museale in uno dei bunker costruiti dai nazisti presso le Fonti di Recoaro Terme e che la visita guidata venga fatta da persone in divisa d’epoca della Wehrmacht – si legge nel comunicato – Nulla da eccepire se la riqualificazione del bunker fosse motivata da uno scopo di approfondimento dei terribili eventi bellici che nella nostra regione si prolungarono fino alla fine di aprile del 1945 e anche talora ai primi di maggio, in coincidenza con la ritirata delle truppe naziste. Però che la visita guidata venga fatta da persone in divisa d’epoca della Wehrmacht lascia increduli tutti coloro che, nel rispetto della storia e della nostra Costituzione, condannano nazismo e fascismo e l’occupazione nazista dell’Italia che tanti lutti ha provocato al nostro Paese”.
🪖🏔️ Durante l’ultimo anno della Seconda Guerra Mondiale, l’intero compendio termale delle Regie Fonti di Recoaro fu scelto come quartier generale del feldmaresciallo Albert Kesselring, comandante supremo delle forze tedesche in Italia. pic.twitter.com/txvmrf9n8d
— Luca Zaia (@zaiapresidente) September 7, 2021
© Riproduzione riservata





