A 25 anni, vicentino, curriculum politico già lungo, Jacopo Maltauro è il più giovane eletto delle regionali 2025 in Veneto, Campania e Puglia. Un primato che lo colloca tra i volti emergenti del nuovo centrodestra e tra i pochi under 30 presenti oggi nei consigli regionali italiani. È il consigliere più giovane del Veneto e uno dei simboli di una generazione che chiede spazio in un sistema politico dominato dagli over cinquanta.

Maltauro entra in politica nei Giovani della Lega, dove diventa dirigente provinciale e poi capogruppo in Consiglio comunale a Vicenza. A 18 anni è già il più giovane consigliere della storia della città. La frattura con il Carroccio arriva nel 2025: con l’ascesa di Roberto Vannacci e la svolta identitaria del partito, decide di lasciare la Lega e approdare in Forza Italia.
Si riconosce in una cultura popolare, liberale e federalista, legata all’Europa e al Partito popolare europeo. Richiama spesso la “tradizione autonomista veneta” e critica la deriva sovranista della Lega, che considera “anti–europea e divisiva”.

La sua candidatura nasce dentro questa traiettoria politica, ma con un obiettivo immediato: non relegare i giovani al “domani”, ma portarli al centro del dibattito adesso. Lo slogan scelto, “Il futuro veramente”, riflette questa impostazione. I Millennials e la Gen Z – sostiene – hanno bisogno di risposte oggi, perché oggi vivono i nodi più urgenti: fuga dei cervelli, stipendi bassi, difficoltà abitative, mobilità insufficiente.
Questo vuoto di rappresentanza è il terreno su cui Maltauro rivendica la propria legittimazione: “Non chiedono favoritismi, chiedono ascolto. E chiedono di essere messi nelle condizioni di costruire qui il proprio futuro”.

Il suo programma insiste sulle politiche giovanili: un assessorato dedicato, incentivi alle imprese che assumono under 35, rafforzamento degli Its, alloggi accessibili per studenti e neolaureati, un abbonamento unico regionale per bus e treni. Sul fronte sicurezza propone strumenti tecnologici per la prevenzione, mentre l’autonomia resta per lui, non una bandiera identitaria usata magari a scapito delle altre regioni, ma uno strumento di efficienza amministrativa.

Ora il più giovane consigliere del Nord–Est siede a Palazzo Ferro–Fini con l’idea che la rappresentanza delle nuove generazioni non possa più essere rinviata. Per lui la sfida è trasformare questa spinta in un percorso politico credibile, capace di parlare a chi vuole restare in Veneto e contribuire alla sua crescita. Una partita che, per Maltauro, è appena cominciata.

Nicola Maria Servillo

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