Outlook "stabile" grazie a "prudenza fiscale"
Il rating dell’Italia sale a BBB+, Fitch promuove il governo “stabile”. Giorgetti: “Riportato Paese sulla strada giusta”
“Abbiamo riportato l’Italia sulla giusta strada” dopo “tanto studio, tanto lavoro, serio e riservato”. E’ quanto rivendica Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economica dopo che Fitch, l’agenzia internazionale di valutazione del credito, ha alzato il rating sull’Italia a “BBB+” da “BBB”, con Outlook “stabile”, grazie ad una maggiore stabilità politica rispetto ai governi passati e ad una prudenza fiscale che potrebbe presto dare i suoi frutti. Agenzia che appena una settimana fa aveva declassato il rating sovrano della Francia ad “A+”.
“L’upgrade – spiega Fitch- riflette una maggiore fiducia nella traiettoria fiscale dell’Italia, sostenuta da una crescente prudenza fiscale e da un forte impegno a raggiungere gli obiettivi fiscali a breve e medio termine nel nuovo quadro fiscale dell’Ue. Un contesto politico stabile, il continuo slancio riformatore e la riduzione degli squilibri esterni migliorano ulteriormente i parametri di credito dell’Italia. Questi fattori – sottolinea – mitigano i rischi derivanti dal debito pubblico ancora elevato e dalle crescenti sfide esterne”.
Secondo l’agenzia che ha due quartier generali a Londra e New York “l’attuale quadro politico e il contesto politico stabile favoriscono il raggiungimento degli obiettivi da parte dell’Italia, con il nuovo processo di pianificazione pluriennale che funge da importante punto di riferimento per sostenere la prudenza fiscale. Ciò è in netto contrasto con il recente passato, quando il Paese ha sofferto di inversioni di rotta e instabilità politica, che hanno portato al mancato raggiungimento degli obiettivi”.
Di questo passo dovrebbe verificarsi – secondo Fitch – una continua e graduale riduzione del deficit nel periodo 2025-2027, sostenuta da miglioramenti strutturali sul fronte delle entrate e da un rigoroso controllo della spesa. La crescita resta bassa (+0.6% nel 2025) e un’accelerazione media dello 0,8% nel 2026-2027 (rispetto alla mediana “BBB” del 2,5%). Il deficit stimato dall’agenzia per il 2025 è pari al 3,1% del Pil rispetto all’obiettivo ufficiale del 3,3%. Il debito dell’Italia “rimarrà molto più elevato rispetto ai paesi omologhi (la mediana BBB era del 57,3% nel 2024)”, ma Fitch vede una riduzione dei rischi in termini di finanziamento del debito e sostenibilità. Secondo l’agenzia il debito aumenterà “modestamente” al 137,5% nel 2026, “riflettendo gli aggiustamenti stock-flusso legati principalmente al regime del superbonus”.
Dopo Fitch, che è la prima agenzia ad esprimersi sull’Italia in questa nuova tornata di revisioni, toccherà il 10 ottobre a Standard & Poor’s che ad aprile aveva alzato il giudizio a BBB+, con outlook stabile. Il verdetto di Moody’s arriverà invece il 21 novembre (a maggio confermò il rating a Baa3 con outlook positivo).
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