Il mezzo è precipitato, dopo aver toccato i fili dell’elettricità, facendo un volo di circa 30 metri. Tra le prime ipotesi dell’incidente forse un malore dell’autista, un 40enne italiano anche lui tra le vittime. Ma non si esclude neanche che il conducente si sia distratto durante la guida. La procura di Venezia ha aperto un’inchiesta per omicidio plurimo stradale.

Sono 8 sulle 21 totali le vittime identificate finora tra i passeggeri del pullman precipitato a Mestre. Sette di queste sono femmine. L’unico maschio è un bambino di un anno e mezzo – non un neonato, come riferito in un primo tempo – Lo si apprende da fonti sanitarie.

La maggior parte sono giovani: vi sono una ragazzina di circa 11 anni, una ragazza di 28 anni, due giovani di 30, una di 38 anni e due donne di 65 e 70 anni.

Il Procuratore di Venezia Bruno Cherchi, facendo il punto sull’incidente, ha precisato. “Non ci sono segni di frenata, né contatti con altri mezzi”. “Non si è verificato alcun incendio – ha spiegato – né dal punto di vista tecnico né c’è stata una fuga di gas delle batterie a litio che ha provocato fuoco e fumo”. Cherchi ha anche spiegato che l’identificazione delle vittime risulta complicata, per cui si potrebbe fare ricorso all’esame del Dna. 

“Abbiamo un problema per le batterie di litio che per il momento sono state sequestrate, faremo degli accertamenti, però è necessario operare in sicurezza, quindi sono rimandati. Domani consegneremo la disposizione sull’autopsia ai medici legali per quanto riguarda il cadavere. Abbiamo comunque aperto un fascicolo contro ignoti – ha concluso il procuratore – per omicidio plurimo stradale. Su questa base procedere come il codice di procedura penale prevede, a tutte le comunicazioni, nella fattispecie alla famiglia dell’autista” – così il procuratore di Venezia Bruno Cherchi.

La famiglia dell’autista si chiude nel silenzio

Si sono chiusi in casa, e hanno abbassato tutte le tapparelle di casa, i genitori di Alberto Rizzotto, l’autista quarantenne del bus de La Linea, morto nell’incidente di ieri a Mestre. La famiglia risiede a Tezze sul Brenta (Vicenza) ma è originaria di Conegliano (Treviso). Il padre è un generale dell’aeronautica, la madre maestra elementare e catechista, il fratello è dipendente di un’azienda manifatturiera locale.

Redazione

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