Un incidente provocato da un “fuoco amico” della marina iraniana nel golfo dell’Oman, al largo della Penisola arabica, ha causato la morte di diciannove marinai iraniani  e 15 feriti in un tratto particolarmente sensibile di mare perché connette il mar Arabico con lo Stretto di Hormuz e quindi con il Golfo Persico. I media iraniani dicono che nella giornata di ieri la fregata Jamaran stava testando un nuovo missile anti-nave che ha agganciato e colpito la nave appoggio Konarak invece del bersaglio. Il numero delle vittime aumenta di ora in ora, rispetto a un primo bilancio fornito dalle autorità in cui si parlava di un solo marinaio ucciso.

Il sito della tv di Stato ha spiegato l’accaduto raccontando che la nave leggera di supporto Konarak è stata colpita da un missile ieri pomeriggio durante un’esercitazione militare nelle acque di Bandar-e Jask, al largo della costa meridionale dell’Iran. “La nave è stata colpita dopo aver spostato un obiettivo di esercitazione verso la sua destinazione e prima di aver creato una distanza sufficiente tra se stessa e il bersaglio”. A quanto pare, il cacciatorpediniere Jamaran ha lanciato il missile senza dare alla Konarak il tempo di allontanarsi dal bersaglio galleggiante. infatti, secondo le prime notizie non ufficiali, Jamaran – del Corpo delle Guardie rivoluzionarie iraniane (IRGC) – ha lanciato il missile prematuramente, senza dare alla Konarak il tempo di allontanarsi da un bersaglio galleggiante che aveva rimorchiato nella posizione designata. La marina iraniana ha annunciato che si sta indagando sulle cause dell’incidente.

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