Il jet privato Embraer di Evgheni Prigozhin, capo della Wagner e protagonista della marcia su Mosca dello scorso 24 giugno, è stato abbattuto dalla contraerea russa e si è schiantato nella regione di Tver. A riportarlo, via Telegram, il canale “Zona grigia” legato al gruppo di mercenari. Al momento non ci sono informazioni ufficiali sull’accaduto, ma secondo l’agenzia Tass tutte le dieci persone a bordo sono morte. Tra loro ci sarebbe lo stesso Prigozhin.

“L’aereo Embraer stava volando dall’aeroporto di Mosca Sheremetyevo verso San Pietroburgo. A bordo c’erano tre piloti e sette passeggeri. Sono morti tutti”, riporta la Tass secondo la quale l’incidente è avvenuto vicino al villaggio di Kuzhenkino. A loro volta, i servizi di emergenza hanno riferito che sono stati ritrovati al momento i corpi di otto persone. L’aereo, in volo da meno di un’ora, è bruciato quando ha toccato il suolo.  Un secondo Embraer 600, sempre collegato al leader del Gruppo Wagner, è atterrato all’aeroporto di Ostafievo, vicino a Mosca, in Russia. Lo scrive il sito russo Fontanka. Secondo Flightradar24, nel pomeriggio di oggi l’aereo ha volato da Mosca a San Pietroburgo, poi è tornato indietro facendo una piccola angolazione.

“Nell’aereo precipitato nella regione di Tver, in Russia, Evgeny Prigozhin era elencato tra i passeggeri”  riferisce Rosaviatsia, l’agenzia federale del trasporto aereo russo, citato dai media russi. Oltre all’ex chef di Putin, a bordo del jet c’era il braccio destro Dmitri Utkin. Lo riportano diversi canali telegram legati alla stessa Wagner, tra cui Vck-Ogpu. I parenti di Prigozhin – secondo quanto riferisce la testata di San Pietroburgo “Fontanka” – starebbero cercando senza successo di contattarlo dopo lo schianto di un velivolo diretto da Mosca a San Pietroburgo che lo vede presente nella lista dei passeggeri.

Si attendono conferme ufficiali anche se, nella nazione leader della propaganda, è sempre tutto da decifrare. Prigozhin, dopo la breve occupazione strategica di Rostov, città al confine con l’Ucraina e a ben 950 chilometri da Mosca, annunciò lo scorso 24 giugno l’intenzione di voler marciare verso la capitale perché in disaccordo contro i vertici militari di Vladimir Putin, a partire dal ministro della Difesa Sergei Shoigu. La marcia, inscenata, durò poche ore. Poi rientrò tutto ‘grazie’ all’intervento del presidente bielorusso Lukashenko.

Wagner: “Assassino Prigozhin avrà conseguenze disastrose”

“Il capo del gruppo Wagner, eroe della Russia e vero patriota, Yevgeny Viktorovich Prigozhin, è morto a causa delle azioni dei traditori della Russia. Ma anche all’Inferno sarà il migliore! Gloria alla Russia!”. Lo scrive il canale Telegram vicino ai Wagner Grey Zone.

Lo stesso canale annuncia vendetta. L’uccisione del capo della Wagner “avrà conseguenze disastrose’. Le persone che hanno dato l’ordine non hanno capito affatto lo stato d’animo dell’esercito e il morale. Che questo sia un insegnamento per tutti. Bisogna sempre arrivare fino in fondo”, si legge in un secondo messaggio probabilmente in riferimento alla rinuncia del leader della Wagner di arrivare fino a Mosca il giugno scorso.

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