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Killeropoli, l’inchiesta sul dossieraggio dei politici. Ecco le segnalazioni di operazioni sospette trasformatesi in casi mediatici negli ultimi anni

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Redazione
3 Agosto 2023

Le comunicazioni di “operazione sospetta”, negli ultimi anni, hanno riguardato più volte noti esponenti del mondo politico o persone a loro vicine: mai nulla di penalmente rilevante, sia chiaro, solo fango sparso sui giornali per la polemica politica.

Non è la prima volta, dunque, che un caso simile coinvolge un nome della politica, come sta avvenendo in queste ore, relativamente al Ministro Guido Crosetto, per il quale proprio una segnalazione di operazione sospetta è alla base della denuncia che poi ha dato il via all’inchiesta in corso a Perugia, dalla quale emerge un abuso di consultazione di dati finanziari, da parte di un membro delle Fiamme Gialle.

A finire sotto la lente dell’Antiriciclaggio fu Matteo Renzi. Si era nel 2019: “Passaggio anomalo di soldi sui conti di Renzi”, fu questa la segnalazione della Uif alla magistratura. I Pm della Procura di Firenze disposero accertamenti anche sulla villa acquistata nell’estate del 2018 da Matteo Renzi. Le verifiche riguardavano la caparra da versare per la villa, una somma che Renzi aveva prontamente restituito alla persona che l’aveva anticipata, in nome di un rapporto d’amicizia. Tuttavia, l’operazione venne segnalata dall’Uif, l’Unità antiriciclaggio, come “sospetta”. Non seguì nessuna inchiesta giudiziaria, anche perché Renzi aveva chiarito tutto, ma la polemica politica divampò per qualche settimana.

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Una nuova segnalazione su Renzi scatta nel 2022. Renzi, per le sue consulenze, aveva ricevuto una somma importante, versata in più tranche. Un fatto che divenne noto a causa proprio di una segnalazione di operazione sospetta inviata alla Guardia di finanza dall’Unità antiriciclaggio di Bankitalia. La procura di Firenze all’epoca stava già indagando su Renzi per i soldi ricevuti per una conferenza a Abu Dhabi: l’ipotesi di false fatture era stata però considerata infondata ed era stata richiesta l’archiviazione dell’indagine. Fu allora che il caso divenne di rilievo anche mediatico, per l’esposizione pubblica di dati personali, relativi al conto corrente di Renzi. Di nuovo fango gratuito quindi, di fronte ad attività assolutamente lecite.

Non solo Renzi finì nel mirino. Nel 2020, è la volta di Olivia Palladino, fidanzata dell’ex Presidente del Consiglio, allora in carica, Giuseppe Conte. Palladino, comproprietaria dell’ Hotel Plaza di Roma, venne stata segnalata dall’Ufficio Antiriciclaggio della Banca d’Italia per una comunicazione di “operazione sospetta” insieme alla sorella Cristiana Paladino e al fratellastro, John Rolf Shawn Shadow.  All’epoca finirono sotto osservazione le operazioni finanziarie della società Agricola Andromeda srl, la cui finalità era l’”utilizzo di aree forestali”, società collegata appunto alla famiglia della Paladino. La segnalazione fu relativa ad un finanziamento ricevuto dalla società di famiglia nel lontano 1994 dall’ex Banca popolare della Marsica. La cifra di cui si parlava era un miliardo delle vecchie lire.

Rimanendo nell’orbita M5S, sempre nel 2020, l’Antiriciclaggio si occupò del fidanzato di Rocco Casalino, allora potente spin doctor di Giuseppe Conte. José Carlos Alvarez Aguila, trentenne cubano legato all portavoce di Palazzo Chigi Rocco Casalino, venne segnalato all’Ufficio antiriciclaggio di Palazzo Koch dall’istituto presso il quale aveva un conto corrente. La segnalazione era relativa ad alcuni pagamenti verso siti di trading online. Quei pagamenti erano “rilevanti rispetto al bilancio economico del cliente”. All’epoca, a dare chiarimenti sul caso fu lo stesso Casalino, che parlò di una truffa ai danni del suo compagno: “Durante il periodo del lockdown, Alvarez è stato attirato da un sito di trading online”, dichiarò Casalino. “La situazione è degenerata fino a sconfinare in un meccanismo simile a quello del gioco d’azzardo e della ludopatia“, tanto che “è arrivato a perdere in solo 2 mesi 18mila euro dei suoi risparmi”, disse il portavoce di Conte.

 

 

 

 

 

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Il Riformista è una testata edita da Romeo Editore srl - PIVA 09250671212 e registrata presso il Tribunale di Napoli, n. 24 del 29 maggio 2019 - ISSN 2704-8039

Il Riformista è una testata edita da Romeo Editore srl - PIVA 09250671212 e registrata presso il Tribunale di Napoli, n. 24 del 29 maggio 2019 - ISSN 2704-8039