Lo scorso autunno 2022, sul quotidiano “Domani” viene pubblicata la notizia relativa al fatto che Guido Crosetto, l’attuale Ministro della Difesa, aveva percepito da Leonardo, società  italiana attiva nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza, compensi per 2 milioni di euro. Questa la storia a monte di Killeropoli, l’inchiesta ora in corso a Perugia, sull’accesso non giustificato a dati personali di volti noti della politica.

Crosetto aveva percepito quei compensi in qualità di consulente e intermediario di Leonardo, attività di consulenza che svolgeva attraverso le società di cui faceva parte prima di essere nominato ministro. Sentito dallo stesso quotidiano, Crosetto spiegò che era “lì come advisor in quanto presidente dell’Aiad. Per intenderci, io non avevo un ufficio a Leonardo, e non rispondevo a nessuno in Leonardo. Il mio compenso e il tipo di lavoro che svolgevo sono due cose distinte, nate dal fatto che il presidente dell’Aiad è indicato dalle aziende associate. Io sono stato indicato da Leonardo, che mi pagava per quell’incarico”. Crosetto, peraltro, si dimise dalla società di cui era presidente.

Ma attenzione: quelle notizie uscirono proprio nei i giorni in cui la nuova squadra di governo veniva formata, a seguito delle elezioni politiche 2022, che avevano dato un chiaro risultato, una maggioranza nettamente di centrodestra, che a sua volta aveva portato Giorgia Meloni a ricevere l’incarico di formare il Governo, poi nato. Crosetto era nella lista dei papabili: difatti, venne poi scelto per dirigere il dicastero della Difesa.

Crosetto, in quei giorni, decise di presentare denuncia, quella che poi ha portato alla nascita di Killeropoli. Non solo: decise di presentare anche una querela per diffamazione a mezzo stampa contro il quotidiano Domani e gli autori degli articoli che fanno riferimento ad un suo conflitto di interesse.

Ora, a mesi di distanza, dopo la denuncia di Guido Crosetto, è venuto fuori che ad aver fatto accesso alla banca dati delle Sos per scoprire eventuali anomalie sul conto del Ministro era stato per l’appunto un ufficiale della Guardia di Finanza in servizio presso la Direzione Nazionale Antimafia. Così ha preso il via Killeropoli, l’indagine presa in carico, a Perugia, per la sua delicatezza, da Raffaele Cantone.

 

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