Inizia oggi il dialogo del Riformista con gli esperti in vista del faccia a faccia tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein, previsto per il 23 maggio a Porta a Porta, a ridosso delle elezioni europee. Oggi ne parliamo con Lorenzo Pregliasco, sondaggista e fondatore di YouTrend.

Quali sono i temi che gli elettori si aspettano al centro del dibattito?
«I temi su cui c’è maggiore aspettativa di intervento da parte della politica, e nei sondaggi lo si vede regolarmente, sono due: le questioni economiche e la sanità».

Quali sono le migliori armi, rispettivamente di Meloni e di Schlein, che potrebbero essere usate per vincere il duello tv?
«Meloni ha dalla sua il fatto di essere indubbiamente una persona dotata dal punto di vista della comunicazione personale e televisiva. Ha una sua efficacia, credo che abbia anche la possibilità di puntare su un suo stile diretto, genuino, che non si prende troppo sul serio. Credo che saranno questi i tratti che userà Meloni. Ma ovviamente il contraltare è che – essendo presidente del Consiglio – potrà osare meno, dovrà stare più in difesa. Schlein ha il vantaggio di essere all’opposizione, avrà più margine di azione, potrà permettersi di inchiodare il governo alle sue responsabilità, potrà dire agli elettori che determinate cose non vanno perché c’è l’attuale governo. Questo è un punto di forza per Schlein. Ma il rischio è quello di apparire troppo aggressiva e all’attacco (il che potrebbe risultare inefficace). Un altro suo limite è quello di non essere sempre molto comprensibile, mentre questo è un terreno su cui Meloni parte favorita»

Linguaggio, postura, espressività/gestualità e abbigliamento: quanto peseranno i fattori televisivi?
«I fattori televisivi conteranno. Sono elementi difficili da valutare adesso ma che in qualche modo impatteranno sulla valutazione del duello. In tv non conta solo “cosa” dici ma anche “come” lo dici, “come” ti presenti nel momento in cui sostieni un certo punto. Anche quello peserà».

In definitiva, il duello da Bruno Vespa potrà davvero spostare o attirare consensi? Se sì, in quale percentuale?
«A oggi nessuno può dare una risposta seriamente a ragion veduta. È chiaro che qualcosina potrà spostare: è un momento imprevisto nella campagna elettorale, è un’occasione sia per Meloni sia per Schlein. È possibile che accadano cose che possano aiutare l’una o l’altra candidata. È chiaro che se ci fosse uno scivolone, una gaffe, un errore forte questo avrebbe un impatto sul voto. Diversamente, a mio giudizio, l’effetto sarebbe minimo. Non sappiamo quanti spettatori assisteranno al confronto, molto difficilmente ci avvicineremo ai 17 milioni che seguirono Prodi e Berlusconi nel 2006. La tv si è compressa e contratta, ma comunque c’è tutta l’arena amplificante dei social media: soprattutto se ci dovessero essere scambi forti e inciampi allora la copertura di questi momenti non si limiterebbe a pochi milioni di telespettatori ma potrebbe raggiungere anche molti altri sul web. Dunque verosimilmente, salvo grossi colpi di scena, l’impatto sarà minimo. Un impatto maggiore lo vedo invece nella logica della bipolarizzazione: questa è un’occasione che aiuta sia Meloni sia Schlein perché dà visibilità a loro togliendola ai rispettivi competitor d’area».