È la prima europea, di origine italiana ma cresciuta in Germania, ad essersi sottoposta come volontaria ai test clinici per il vaccino contro il Coronavirus sperimentato dal Jenner Institute di Oxford, il dipartimento di virologia dell’ateneo inglese, in partnership con l’azienda Advent-Irbm, di Pomezia.

È stata investita da una inattesa popolarità Elisa Granato, giovane ricercatrice di zoologia e microbiologia nella stessa università, che giovedì assieme all’australiano Edward O’Neill, ricercatore nel campo oncologico all’interno della stessa università di Oxford,  ha provato sulla sua pelle gli effetti del vaccino sperimentale Chadox1 nCoV-19.

Elisa non ha rilasciati interviste, si è fatta filmare dalla Bbc durante l’iniezione e poi, due giorni dopo, ha utilizzato il proprio profilo Twitter per fornire aggiornamenti sulle sue condizioni di salute. “Sto benissimo finora, e il team sta facendo un lavoro fantastico nel seguirci e sostenere tutti i partecipanti”, ha scritto la ricercatrice. “Volevo ringraziare tutti per i messaggi positivi che sto ricevendo – ha scritto Granato in inglese -. Non posso rispondere a tutti, ma voglio assicurare che li ho molto apprezzati. Sto ricevendo tonnellate di domande riguardo alla sperimentazione”.

 LA FAKE NEWS SULLA MORTE – Ma la popolarità ha i suoi lati negativi. La ricercatrice è rimasta vittima di una bufala lanciata dal sito n5ti.com, diventata virale su Twitter, che ufficializzava il suo decesso. Granato, che nelle scorse ora aveva reso ‘privato’ l’accesso sul suo profilo Twitter, proprio sul social ha ribadito di stare bene.

Non c’è nulla come la sveglia con un articolo finto sulla propria morte. Io sto bene, non condividete l’articolo in questione. Non bisogna dargli attenzione. Piuttosto, condividete un gattino”, ha scritto condividendo il video di un gatto.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia