Viktor Orban ha iniziato la sua presidenza di turno europea con il botto. Non ci sono stati solo la visita a Kiev e soprattutto il propagandistico – ma inconcludente – viaggio a Mosca per incontrare Vladimir Putin, per cui è stato criticato da Bruxelles e da quasi tutte le capitali del continente. Il protagonismo in Europa del premier ungherese si è manifestato anche nella proposta di una nuova famiglia politica all’interno del Parlamento europeo: i Patrioti per l’Europa. Un gruppo di estrema destra che ha l’obiettivo di diventare il primo raggruppamento radicale in opposizione alla maggioranza della prossima presidenza di Ursula von der Leyen, superando così i Conservatori di Giorgia Meloni.

Patrioti di Orban in Europa, i partiti di destra già presenti

Di fatto, i Patrioti sono la trasformazione del gruppo di Identità e democrazia con l’aggiunta di qualche altro partito. Ieri ha aderito il Partito popolare danese: ha un solo eurodeputato, Anders Vistisen, ma con il suo ingresso ha permesso al nuovo gruppo di avere sette paesi rappresentati, criterio necessario per la costituzione vera e propria del raggruppamento. L’altro criterio è di avere almeno 23 membri, ma i nuovi Patrioti ne hanno già 39: oltre al danese, ci sono gli 11 ungheresi di Fidesz, i sette di Ano (Repubblica Ceca), i sei austriaci di Fpo, i sei olandesi di Pvv, i sei spagnoli di Vox (che hanno abbandonato Meloni), e i due portoghesi di Chega. Ma ora sono in attesa di altri annunci e ingressi importanti, specialmente dai due partiti storici di Identità e democrazia: il Rassemblement National di Marine Le Pen con i suoi 30 deputati e la Lega di Matteo Salvini con i suoi otto. A quel punto il cambio di volto di Id sarebbe completato e Orban, da non iscritto a nessun gruppo europeo, si potrebbe ergere come il fondatore della nuova formazione.

La Lega di Salvini nei Patrioti di Orban

Per avere novità sembra non serva aspettare molto tempo. Oggi, in un’intervista su Libero, è stato lo stesso Salvini a preannunciare l’ingresso della Lega: “Stiamo costruendo il gruppo dei Patrioti, che mira a essere il terzo più numeroso di tutto il parlamento: in settimana ci saranno le condizioni per un annuncio ufficiale che cambierà gli equilibri a Bruxelles”.

“L’obiettivo a cui lavoro da anni è costruire a Bruxelles un nuovo grande gruppo che contrasti lo strapotere di lobbisti, burocrati e banchieri tutti tendenti a sinistra, filo-islamici e filo-cinesi. Un gruppo aperto e inclusivo, che ha l’ambizione di crescere e contare. Domani avrete l’ufficialità di tutti i partiti che ne faranno parte, la scelta della Lega è stata chiara prima e dopo il voto: mai nessun accordo coi socialisti e i fanatici che hanno fatto solo danni” ha aggiunto Salvini.

L’occhio rivolto a Putin

Il ministro dei Trasporti a breve quindi siederà insieme ai deputati di Orban all’Europarlamento. Una scelta precisa di Salvini, che ha anche commentato il viaggio di Orban in Russia e il suo incontro con Putin: “Tutte le iniziative mirate a raggiungere una pace giusta sono benvenute, sempre tenendo ben presente chi è l’aggredito e chi è l’aggressore. In questo senso, ho molta fiducia in quello che potrà fare il governo italiano forte di una solida tradizione diplomatica: mi riferisco a scelte coraggiose ed equilibrate del passato, da Craxi a Berlusconi. Questa maledetta guerra deve finire, alla lobby delle armi e ai tifosi del conflitto a oltranza preferisco la saggezza del Santo Padre”.

Il gruppo dei Patrioti quindi è pacifista. Le dichiarazioni di condanna nei confronti di Mosca per l’invasione dell’Ucraina non sembrano così nette, d’altronde se i principali protagonisti della nuova famiglia sono Orban, Salvini e Le Pen non ci si poteva aspettare qualcosa di diverso. Patrioti, quindi. Dipende tutto a difesa di quale patria.