Digitale e fisico oggi sono ambiti complementari
La nuova era del digitale: da strumento a opportunità per consumatori e aziende
Durante il periodo del covid c’è stata l’affermazione del digitale come strumento di “sopravvivenza” per imprese, lavoratori, famiglie, studenti. Solo negli ultimi due anni gli acquirenti online sono diventati 33,3 milioni (+39% rispetto al 2019), una grande opportunità di business per le aziende.
«Video killed the radio star», cantavano i Buggles a fine anni ‘70. Una denuncia del passaggio tecnologico che stava rivoluzionando il mondo dell’entertainment e raccontava la paura che il “nuovo” potesse spazzare via ciò che era stato costruito fino a quel momento. Paure e timori fondati che sono però stati smentiti dalla storia. Ed è ciò che, quaranta anni dopo, è successo anche con l’avvento del digitale, vissuto inizialmente come la più grande minaccia a tutto ciò che era fisico -libri, giornali, servizi, commercio – e diventato progressivamente una facility a supporto di molte attività. Grazie all’avanzamento delle tecnologie digitali e all’impiego dell’intelligenza artificiale, assistiamo a una convergenza senza precedenti tra il mondo reale e quello virtuale.
Un esempio tangibile di questa integrazione è rappresentato dall’Internet delle Cose (Internet of Things – IoT), che collega dispositivi fisici a Internet consentendoci di monitorare e controllare i nostri ambienti domestici, le nostre auto e i nostri elettrodomestici.
Il vero passaggio culturale è avvenuto, o meglio si è imposto, durante il periodo del covid con l’affermazione del digitale come strumento di “sopravvivenza” per imprese, lavoratori, famiglie, studenti. Tra il 2020 e il 2022, per effetto della pandemia, il numero di acquirenti online in Italia è aumentato velocemente fino a raggiungere i 33,3 milioni lo scorso anno. Nei primi mesi del 2023 la situazione è rimasta stabile, seppur in linea con il trend di crescita delineatosi negli anni pre-pandemia (+39% rispetto al 2019). Sono i numeri del “Netcomm NetRetail 2023”, l’indagine sull’eCommerce in Italia condotta da Netcomm, il Consorzio del Commercio Digitale Italiano in collaborazione con Confcommercio Milano. Una tendenza che non ha investito solo il settore del commercio ma che ha trasversalmente influenzato molti ambiti della quotidianità.
Con la pandemia, anche il business del delivery ha registrato una forte accelerazione, ma non si è trattato di un fenomeno temporaneo. Secondo un’indagine del 2022 realizzata da Confcommercio Milano insieme a Glovo, il settore è infatti cresciuto negli ultimi anni del 55% circa all’anno: dai 592 milioni di euro del 2019 ai 917 milioni di euro del 2020 ad 1,4 miliardi di euro nel 2021. Il settore che ne fa maggior utilizzo è quello della ristorazione pari al 62%, seguito dal grocery che rappresenta il 36% degli imprenditori e dal retail per il 20%.
Con il delivery gli utenti hanno trovato una risposta ad una domanda di acquisti digitali anche per il commercio di prossimità, mentre gli esercenti hanno potuto intercettare una nuova clientela e digitalizzare la propria offerta. Il timore del commercio tradizionale, fino a qualche anno fa, era che e-commerce e piattaforme digitali potessero soppiantare l’acquisto fisico. La digital experience oggi è invece complementare alla fisicità del negozio classico. La ricerca di Netcomm spiega infatti che è aumentata la rilevanza dei canali online nell’orientare l’acquisto offline: nel 40% dei casi, il consumatore consulta almeno un servizio online prima di acquistare in negozio. E vale anche il contrario, anche se con meno incidenza: quasi un acquisto online su quattro viene influenzato da una visita presso un punto di vendita fisico.
E a Milano, questo fenomeno ha una rilevanza maggiore rispetto al resto del Paese: oltre il 21% di chi acquista online provvede al ritiro dei prodotti nei punti vendita e ritiro, contro il 16% della media nazionale. Nell’area milanese quasi 1 consegna su 10 avviene attraverso i locker disponibili. Nell’area metropolitana di Milano e nelle province di Lodi e Monza Brianza, sono più di 3 milioni gli individui sopra i 15 anni che accedono regolarmente alla rete almeno una volta alla settimana, da ogni luogo e utilizzando un qualsiasi device. Tra questi, oltre l’80% ha fatto acquisti online nell’ultimo trimestre (2,5 milioni) e circa il 63% è un acquirente abituale dell’eCommerce (1,9 milioni), una media superiore al trend nazionale che si attesta al 59%. Gli acquisti online effettuati in questo territorio riguardano una grande varietà di prodotti, fisici e digitali, ma negli ultimi sei mesi gli articoli più acquistati in rete sono prodotti per la salute e il benessere, e i generi alimentari, acquistati almeno una volta rispettivamente dal 35% e dal 33% dei 2,5 milioni di acquirenti online.
Digitale e fisico oggi sono ambiti complementari che si integrano sviluppando modalità di convivenza e crescita sinergica. L’evoluzione tecnologica permette di creare nuove esperienze di acquisto sempre più orientate a un consumatore multicanale alla ricerca di esperienze di acquisto innovative. Il progresso non si ferma perché come cantavano i Buggles, «In my mind and in my car, We can’t rewind we’ve gone to far». Non possiamo tornare indietro, siamo andati troppo avanti.
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