“Potremmo fare di meglio, senza abbassare la guardia, come purtroppo fanno un po’ troppi in giro”. A dirlo al quotidiano La Stampa è Walter Ricciardi, consulente del ministero della Salute e presidente della Federazione mondiale delle associazioni di Sanità pubblica. Il quale lancia un nuovo appello alla cautela, alla prudenza e a non abbassare la guardia di fronte al coronavirus.

“Siamo stati tra i pochi Paesi ad aver reagito bene e tempestivamente alla pandemia – ha detto Ricciardi – ma ora dobbiamo fare di tutto per non arrivare impreparati alla battaglia di ottobre, quando il virus potrebbe rialzare la testa. Diciamo che sarebbe stato meglio – ha aggiunto – trovarci oggi vicino a zero contagi che non dover affrontare la possibile seconda ondata con i circa 200 casi che registriamo quotidianamente. Ma non saremo al sicuro fino a che non ne usciranno anche gli altri Paesi, dove per errori clamorosi – come quelli che sono stati commessi in Usa e Brasile – assistiamo a una tragedia assoluta”.

I nuovi casi registrati ieri di coronavirus in Italia sono stati 219, 30 in meno rispetto ai 249 del giorno precedente. Solo tre i decessi in tutto il Paese. Zero in Lombardia, la regione più colpita dal covid-19. Nell’ultima settimana il bollettino aveva però registrare un lieve aumento dei casi. L’indice di trasmissibilità Rt è risalito oltre la soglia 1 in sei regioni.

Gli assembramenti, in Italia, sono troppi per Ricciardi che avverte come in questa maniera si stia rischiando “di fare la fine della Catalogna o di Israele. Se i focolai crescono di numero e volume c’è il rischio di non riuscire più a tenerli sotto controllo. Allora potrebbe capitare di dover creare delle zone rosse anche in luoghi di villeggiatura dove si finirebbe per restare intrappolati”.

Ieri nella regione spagnola della Catalogna il bollettino ha segnato 1.226 nuovi positivi. La comunidad potrebbe andare verso un nuovo lockdown. Chiusi nel frattempo cinema, teatri e discoteche. Vietate le riunioni con più di dieci persone. Le autorità hanno raccomandato ai cittadini di non uscire se non per motivi essenziali. Impennata di casi anche in Israele, dove ieri i positivi sono aumentati di 1.414 casi, per un totale di 49.575.

Redazione

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