La credibilità e la fiducia nei confronti della magistratura sono messe sempre più a dura prova. Se è vero che non bisogna fare di tutta l’erba un fascio, è pur vero che notizie come quella che riguarda un ex pm della Procura di Salerno e attualmente in servizio al Tribunale di Sorveglianza di Roma, un avvocato e un ex generale della guardia di finanza, oltre a due imprenditori indagati nell’ambito di un’inchiesta su presunte corruzioni, è di quelle notizie che smuovono perplessità e preoccupazioni nell’animo dei cittadini.

La notizia, sin da ieri mattina, è rimbalzata su tutti i media. Un comunicato della Procura di Napoli a firma del procuratore Giovanni Melillo annunciava gli arresti con il linguaggio burocratico istituzionale con cui in genere si dà notizia di provvedimenti giudiziari destinati a sollevare un polverone, a volte solo nella vita privata di chi finisce sotto accusa e a volte anche nei contesti che sono intorno alle persone e ai fatti al centro dell’attenzione investigativa. Nel comunicato si legge che «è stata posta in esecuzione ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal GIP del Tribunale di Napoli nei confronti di: Penna Roberto, all’epoca dei fatti sostituto procuratore presso il Tribunale di Salerno, Gallevi Maria Gabriella, avvocato del Foro di Salerno, e degli imprenditori Vorro Francesco, Inverso Umberto e Lisi Fabrizio, ritenuti, allo stato, gravemente indiziati dei reati (corruzione per l’esercizio delle funzioni, corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, corruzione in atti giudiziari e induzione indebita a dare o promettere utilità) oggetto delle investigazioni fin qui condotte, delegate al Raggruppamento Operativo Speciale dell’Arma dei Carabinieri».

Il nome che spicca è quello del magistrato Penna, salito alle cronache nel 2014 per aver condotto un’indagine e un processo contro il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, poi assolto. Un pm che appariva tutto d’un pezzo, Penna. Poi, a gennaio scorso l’avvio dell’indagine per corruzione in atti giudiziari, il 14 luglio la perquisizione e ieri le accuse messe insieme dalla Procura. In estrema sintesi, Penna, all’epoca in forza al pool reati contro la pubblica amministrazione della Procura di Salerno, avrebbe rivelato informazioni sulle indagini che coordinava agli stessi imprenditori su cui indagava, omettendo di procedere in cambio di incarichi per la sua compagna avvocato. Inoltre, secondo la Procura che adesso indaga sulla presunta corruttela, gli imprenditori, avvalendosi dell’aiuto del magistrato, avrebbero a loro volta cercato di intrecciare rapporti con funzionari della Prefettura di Salerno, con l’obiettivo di essere inseriti nella cosiddetta «white list» e con l’aspirazione di sottoscrivere un protocollo di legalità con l’Ente.

Vale per tutti la presunzione di innocenza, intanto pesano come un macigno le parole del gip Rosamaria De Lellis che ha firmato gli arresti. «Le vicende appaiono di particolare gravità, connotate da uno spiccato disvalore e destinate a determinare, quando rese pubbliche, un particolare allarme sociale e ciò sia in considerazione del contesto ambientale in cui sono maturate che della qualifica soggettiva dei protagonisti». «Un magistrato dovrebbe costituire un esempio di legalità e come tale essere percepito dai cittadini», sottolinea il gip severo su Penna che, stando a quanto emerso dalle indagini, avrebbe incontrato i suoi corruttori persino nel suo ufficio in Procura. Duro, il gip di Napoli, anche nei confronti dell’avvocato Gallevi: «esercitava la professione legale – scrive – (…) professione ricorrentemente umiliata e deviata da condotte volte al perseguimento dì favoritismi e, conseguentemente, di indebiti profitti». L’inchiesta dovrà fare il suo corso, la storia giudiziaria insegna che la fase delle indagini preliminari è solo un primo step, che non bisogna dimenticare il principio di non colpevolezza. Intanto l’allarme sociale di cui parla il gip c’è e la magistratura deve farci i conti.

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Napoletana, laureata in Economia e con un master in Marketing e Comunicazione, è giornalista professionista dal 2007. Per Il Riformista si occupa di giustizia ed economia. Esperta di cronaca nera e giudiziaria ha lavorato nella redazione del quotidiano Cronache di Napoli per poi collaborare con testate nazionali (Il Mattino, Il Sole 24 Ore) e agenzie di stampa (TMNews, Askanews).