Il piano del governo
Mascherine al chiuso obbligatorie, da maggio stop parziale: ecco dove resteranno in vigore
Dieci giorni per decidere le nuove regole su obbligo di Green pass e mascherine. Entro maggio il governo Draghi sarà infatti chiamato a prendere una decisione sull’utilizzo del certificato verde e sull’obbligo di indossare la mascherina nei luoghi al chiuso, come da road map di alleggerimento progressivo delle misure anti-Covid.
L’arrivo della stagione calda è stato negli ultimi due anni corrispondente ad una minore circolazione del virus, ma nonostante ciò l’indirizzo che filtra da parte del ministro della Salute Roberto Speranza è quello di una massima cautela, soprattutto sull’utilizzo obbligatorio delle mascherine.
Se infatti sul Green pass la linea del Ministero è apparsa più “flessibile”, sullo stop alle mascherine i timori sono maggiori: il rischio, è la riflessione che si fa tra i tecnici che Speranza ha già iniziato a consultare in preparazione di una futura Cabina di regia, è che un “liberi tutti” su questo fronte possa compromettere i mesi futuri con l’emergere di nuove varianti e di un esponenziale aumento di contagi e ricoveri.
I due fronti di preoccupazione
Sono due i fronti caldi sulle mascherine: i luoghi di lavoro e i mezzi pubblici. Per entrambi la linea del Ministero pare essere la stessa, ovvero un invito alla prudenza. Salvo retromarce, l’indirizzo scelto da Speranza è quello di non revocare l’obbligo di mascherina nei confronti di tutti coloro che hanno un impiego che prevede la condivisione di spazi con i colleghi o per chi lavora a stretto contatto col cliente, come nel caso di ristoranti, negozi e supermercati. Luoghi di lavoro dove però potrebbe arrivare una sorta di “downgrade”, con l’obbligo che passerà all’utilizzo della ‘semplice’ mascherina chirurgica.
Approccio che non cambia sui mezzi di trasporto. Come evidenziato anche da Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di Sanità, “in determinate situazioni le mascherine servono e servono in maniera evidente”, evocando in particolare i trasporti pubblici e i luoghi di lavoro come contesti chiave in cui proteggersi dal virus.
Una delle possibilità, che ovviamente porta con sé tutte le contraddizioni del caso, è quella di eliminare l’obbligo nei supermercati, nei centri commerciali e nei negozi, ma solo per la clientela. Mascherina davanti al volto, almeno fino a giugno o a fine maggio, nei cinema, teatri e discoteche. Stesso discorso è valido anche per la scuola, dove già oggi è previsto che studenti e insegnanti la indossino fino al termine dell’anno scolastico.
Gli esempi dall’estero
Fuori dal Belpaese recenti decisioni dei governi stranieri sono andate in direzione di un “liberi tutti”. È il caso della Spagna, dove è stato annunciato l’addio all’obbligo di mascherina al chiuso con l’eccezione dei trasporti pubblici e dei taxi, oltre a ospedali, residenze per anziani e farmacie. La decisione del governo socialista di Madrid è stata quella di lasciare alla discrezione dei singoli responsabili della sicurezza sui luoghi di lavoro la decisione sull’eventuale mantenimento dell’obbligo.
Negli Stati Uniti recentemente invece è stato sospeso l’obbligo di indossare il dispositivo di protezione personale a bordo di aerei e altri mezzi di trasporto pubblico, nonché negli aeroporti e nelle stazioni.
Gli esperti divisi
Come emerso in altre miriadi di occasioni, il dibattito sull’uso obbligatorio della mascherina al chiuso ha posto esperti su posizioni differenti. Per Matteo Bassetti, primario dell’ospedale San Martino di Genova, “dopo due anni che combattiamo con questo virus le persone sanno da sole quando devono metterla. L’anziano che va a fare la spesa utilizzerà la Ffp2 anche se non c’è una norma che gliela impone”.
Per questo Bassetti ha sottolineato a Repubblica che “basta la raccomandazione, l’obbligo è fuori dal tempo e dalla scienza”, chiedendo di “uscire da una logica cinese ed entrare in quella occidentale”.
Di parere opposto l’epidemiologa Stefania Salmaso, che al Corriere della Sera ricorda come ancora “un milione e duecento cittadini sono attualmente positivi” Per questo “la probabilità di ritrovarsi vicino a una persona contagiosa è ancora alta e le mascherine sono un ostacolo fisico alla trasmissione del virus a cui non possiamo ancora rinunciare”.
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