Non è vero, come riferito anche in conferenza stampa tenuta nel pomeriggio di domenica a Crotone dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che i migranti naufragati davanti allo specchio d’acqua di Steccato di Cutro non potevano essere salvati. A sostenerlo Orlando Amodeo, per lunghi anni dirigente medico della polizia di Stato e da anni soccorritore a Crotone.

Ospite di ‘Non è l’Arena’ su La7, collegato proprio dal luogo dell’ennesima tragedia dell’immigrazione costata la vita ad almeno 60 migranti (in gran parte in arrivo da Iran, Afghanistan e Pakistan) partiti 4 giorni fa dal porto di Turchia, con 30-40 dispersi presumibilmente morti in acqua e solo da ‘recuperare’, ha nettamente smentito la ricostruzione fornite dal titolare del Viminale e dalla Guardia di Finanza, che avevano spiegato il mancato intervento di soccorso dell’imbarcazione per il mare agitato.

Noi abbiamo imbarcazioni in grado di affrontare il mare anche a forza 6 o forza 7 – ha detto ancora Amodeo – Io sono salito a bordo di quelle imbarcazioni, qui in questi anni, e abbiamo compiuto salvataggi in condizioni simili”. Amodeo ha raccontato che lui stesso negli anni scorsi con mare forza 7 (come quello di domenica, nda) con un barchino da pescatore. “Si parla di questo bambino morto? Se fosse stato figlio loro sarebbero usciti anche col mare forza 21”, ha concluso Amodeo.

Secondo la ricostruzione ufficiale di GdF (in particolare il Reparto aeronavale di Vibo Valentia, competente per territorio) e ministro Piantedosi, l’imbarcazione dei migranti era stata avvistata nella serata di sabato a circa 40 miglia dalla costa crotonese da un velivolo dell’agenzia europea Frontex in pattugliamento. Scattato l’allarme, erano salpati una vedetta della sezione operativa navale di Crotone e un pattugliatore del gruppo aeronavale di Taranto.

Le proibitive condizioni del mare avevano tuttavia impedito di raggiungere la zona e i mezzi erano dovuti rientrare agli ormeggi. Era stato quindi avviato il dispositivo di ricerca via terra e l’allarme è stato girato anche alle forze di polizia. Giunti sul luogo dello sbarco, non è stato possibile fare altro che constatare lo spezzamento del barcone ormai completamente distrutto dalle onde.

Parole, quelle di Amodeo, che hanno visto poi imprecisate “fonti del Viminale” affidare all’agenzia AdnKronos una comunicazione che sa tanto di censura: “sottoporrà all’Avvocatura dello Stato le gravissime false affermazioni diffuse da alcuni ospiti in occasione della trasmissione” al fine di “promuovere in tutte le sedi la difesa dell’onorabilità del Governo, del ministro Piantedosi, di tutte le articolazioni ministeriali e di tutte le istituzioni che sono da sempre impegnate nel sistema dei soccorsi in mare”.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia