Ora la posizione del governo italiano sui migranti si complica. Dopo l’intervento, nei giorni scorsi, del Consiglio di Europa e di tutte le organizzazioni internazionali del volontariato, ieri è intervenuta in modo netto l’Onu. Con una dichiarazione di fuoco dell’Alto commissario dei diritti umani. Il quale dichiara il decreto contro i migranti illegale. Dice che vìola i diritti umani e la legalità internazionale.

Una bastonata clamorosa e imprevista per l’Italia. Il decreto, che è stato messo a punto per ostacolare e limitare l’azione di soccorso delle Ong nel Mediterraneo, è stato approvato l’altro giorno alla Camera, con il voto di fiducia, e la settimana prossima dovrebbe essere definitivamente varato dal Senato. Prevede la proibizione per la navi di soccorso di effettuare più di un salvataggio alla volta (cioè, dopo che hanno compiuto un salvataggio di naufraghi gli impone di evitare nuovi salvataggi ed eventualmente di lasciare annegare nuovi gruppi di naufraghi) e l’obbligo di dirigersi immediatamente verso i porti assegnati che – in violazione delle norme internazionali e delle convenzioni – possono essere non il porto sicuro più vicino, ma anche un porto lontano centinaia di miglia. In questo modo le navi di soccorso vengono tenute per molti giorni lontane dai luoghi dei naufragi.

L’Alto commissario Volker Turk ha dichiarato: “Tutti vediamo con orrore le condizioni di coloro che attraversano il Mediterraneo e desideriamo che quella sofferenza finisca. Ma questo decreto-legge è solamente il modo sbagliato per affrontare una crisi umanitaria. Se questa legge sarà approvata molte più persone saranno in pericolo e molte più vite andranno perdute perché non ci sarà il tempo per salvarle”. Come vedete, si tratta di un’affermazione forse anche scontata, ma fortissima.

In pratica si accusa il governo Italiano di rendersi responsabile di molte morti in mare. “Questa nuova legge – dice ancora l’Alto Commissario – punisce sia i migranti sia coloro che cercano di salvarli. Questa penalizzazione delle azioni umanitarie impedisce alle organizzazioni dei diritti umani di fare il loro lavoro. In base al diritto internazionale un comandante è vincolato al dovere di immediata assistenza alle persone in difficoltà in mare e gli Stati sono tenuti a proteggere il diritto alla vita. Ma il provvedimento in discussione obbliga una nave di ricerca e soccorso a ignorare le richieste di soccorso”. Di conseguenza l’Alto Commissario osserva che il decreto è illegale e chiede al governo italiano di ritirarlo.

Non è probabile che il governo accolga le richieste dell’Onu. Il problema, forse, è il Presidente della repubblica, che dovrà firmare la legge di conversione. È vero che ha già firmato il decreto, ma questa presa di posizione dell’Onu potrebbe convincerlo a fermare tutto, e a chiedere al Parlamento di cambiare la legge e di riportare l’Italia dentro i confini del diritto internazionale. Speriamo che lo faccia. O preferiamo diventare uno Stato canaglia?

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Giornalista professionista dal 1979, ha lavorato per quasi 30 anni all'Unità di cui è stato vicedirettore e poi condirettore. Direttore di Liberazione dal 2004 al 2009, poi di Calabria Ora dal 2010 al 2013, nel 2016 passa a Il Dubbio per poi approdare alla direzione de Il Riformista tornato in edicola il 29 ottobre 2019.