Naufragio davanti a Steccato di Cutro
Strage di migranti a Crotone, sono almeno 59 i morti: tra le vittime molti bambini, Mattarella si appella all’Europa
Una strage di migranti davanti alla spiaggia di Steccato di Cutro, nei pressi di Crotone. È nel mare calabrese che almeno 60 persone sono morte quando un barcone carico di migranti si è spezzato in due a causa del mare molto agitato, con i tanti disperati che erano a bordo che sono caduti in acqua dopo aver colpito gli scogli.
Al momento, secondo quanto si apprende dai vigili del fuoco, il bilancio ufficiale è di 59 migranti morti, ma il conto finale delle vittime rischia di aggravarsi dal momento che il numero di migranti presenti sull’imbarcazione al momento del naufragio potrebbe essere di circa 120 persone.
Come reso noto dal coordinamento soccorsi riunito presso la Prefettura di Crotone, tra le 59 vittime finora accertate del naufragioci sono anche 12 bambini e 33 donne.
Circa una ottantina le persone tratte in salvo mentre continuano le ricerche di altri sopravvissuti: a bordo dell’imbarcazione, partita quattro giorni fa dal porto di Izmir, in Turchia, viaggiavano migranti in arrivo da Iran, Afghanistan e Pakistan.
E sarebbe turco il presunto scafista sottoposto a fermo dai carabinieri e dalla guardia di finanza: la sua posizione è vaglio della magistratura. Secondo quanto si è appreso, tra i relitti sarebbe stato trovato anche il documento di un altro soggetto che al momento non è stato rintracciato e che potrebbe essere fuggito o figurare tra i dispersi o le vittime.
Tra le vittime del naufragio, scrive l’Agi, c’è anche un neonato di pochi mesi: il suo corpo privo di vita è stato recuperato da un vigili del fuoco, tra i primi ad accorrere sul luogo del disastro avvenuto alle prime luci dell’alba nello specchio di mare a una ventina di chilometri da Crotone. Secondo i soccorritori molte delle vittime sarebbero bambini: tra quelli già accertate della autorità due di 7 e 3 anni, due gemellini di pochi anni. Secondo alcune stime, nella strage potrebbero essere morti una ventina di bambini.
🔴 #Crotone, intervento #vigilidelfuoco e @guardiacostiera dalle prime ore della mattinata per un barcone di migranti che si è arenato a Steccato di Cutro. Segnalati diversi deceduti tra i migranti, una quarantina i superstiti. Intervento in atto [#26febbraio 9:15] pic.twitter.com/q60tJqnD0Y
— Vigili del Fuoco (@vigilidelfuoco) February 26, 2023
Nell’area dove è avvenuto il naufragio, col mare a forza 3-4, sono attivi fra l’altro due motovedette e un elicottero della Guardia Costiera. Stando a quanto spiega la Guardia di finanza, l’imbarcazione era stata avvistata nella serata di ieri a circa 40 miglia dalla costa crotonese da un velivolo dell’agenzia europea Frontex in pattugliamento. Scattato l’allarme, erano salpati una vedetta della sezione operativa navale di Crotone e un pattugliatore del gruppo aeronavale di Taranto. Le proibitive condizioni del mare hanno tuttavia impedito di raggiungere la zona e i mezzi sono dovuti rientrare agli ormeggi. E’ stato quindi avviato il dispositivo di ricerca via terra e l’allarme è stato girato anche alle forze di polizia. Giunti sul luogo dello sbarco, non è stato possibile fare altro che constatare lo spezzamento del barcone ormai completamente distrutto dalle onde.
“Tante vittime e dispersi, il numero di questa tragedia è in itinere perché si pensa fossero 180 persone a bordo del barcone“, ha confermato a Rainews, il sindaco di Crotone Vincenzo Voce. Il sindaco ha parlato anche di “emergenza” per il reperimento delle bare per i corpi recuperati sinora sulla spiaggia in località Steccato a Cutro.
“Ci sono provvisoriamente una quarantina di cadaveri, tra donne e bambini. Poi una cinquantina di persone tratte in salvo e 21 feriti“, dice invece a LaPresse Antonio Ceraso, sindaco di Cutro, tracciando un primo bilancio del naufragio avvenuto stamani nel territorio di Steccato. “Ho visto tirare fuori cadaveri di bambini. Uno spettacolo raccapricciante che uno non vorrebbe mai vedere“, le parole cariche di dolore del primo cittadino di fronte alla tragedia.
Le reazioni politiche
Di fronte alla “tragedia immane” che “ci impone innanzitutto il profondo cordoglio per le vite umane spezzate“, così l’ha definita il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il titolare del Viminale ha d’altra parte ribadito la linea dell’esecutivo Meloni sottolineando che “è fondamentale proseguire in ogni possibile iniziativa per fermare le partenze” dei migranti. “È una tragedia immane – ha spiegato il ministro – che dimostra come sia assolutamente necessario contrastare con fermezza le filiere dell’immigrazione irregolare, in cui operano scafisti senza scrupoli che pur di arricchirsi organizzano questi viaggi improvvisati, con imbarcazioni inadeguate e in condizioni proibitive“. Dunque “è fondamentale” fermare le partenze ed è fondamentale “che non vengano in alcun modo incoraggiate traversate che, sfruttando il miraggio illusorio di una vita migliore, alimentano la filiera dei trafficanti e determinano sciagure come quella di oggi“.
Ben diversa la posizione della Ong tedesca Sea Watch, che sulle decine di morti davanti alle spiagge di Cutro ricorda come sia “intollerabile che l’unica via d’accesso all’Europa sia il mare. L’assenza di missione di ricerca e soccorso europea è un crimine che si ripete ogni giorno“.
Ancora una catastrofe nel Mediterraneo. Dolore e sgomento per le vittime che si contano a decine. Uomini, donne e bambini. Intollerabile che l’unica via d’accesso all’Europa sia il mare. L’assenza di missione di ricerca e soccorso europea è un crimine che si ripete ogni giorno.
— Sea-Watch Italy (@SeaWatchItaly) February 26, 2023
Dello stesso avviso anche una seconda Ong, Medici Senza Frontiere, che ha dato la disponibilità alle autorità di attivare un primo soccorso psicologico per i sopravvissuti: “Nel Mediterraneo si continua a morire in modo incessante in un desolante vuoto di capacità di soccorso. A poche decine di chilometri dalle coste italiane, quando la meta era davanti agli occhi, è annegato il futuro di decine di persone che cercavano una vita più sicura in Europa. È umanamente inaccettabile e incomprensibile perché siamo sempre qui ad assistere a tragedie evitabili. È un pugno sullo stomaco, non ci sono altre parole“, dice in un comunicato l’organizzazione che nei giorni scorsi è stata multata dalla capitaneria di porto di Ancona per non aver seguito il “codice” del governo Meloni sui comportamenti in mare della Ong.
Attraverso una nota di Palazzo Ghigi, ha espresso il suo cordoglio anche Giorgia Meloni. Che invita a non speculare sui morti e paradossalmente non fa altro che ripetere la solita propaganda sull’immigrazione: “Il presidente del Consiglio esprime il suo profondo dolore per le tante vite umane stroncate dai trafficanti di uomini – si legge nella nota – È criminale mettere in mare una imbarcazione lunga appena 20 metri con ben 200 persone a bordo e con previsioni meteo avverse. È disumano scambiare la vita di uomini, donne e bambini col prezzo del biglietto da loro pagato nella falsa prospettiva di un viaggio sicuro. Il Governo è impegnato a impedire le partenze, e con esse il consumarsi di queste tragedie, e continuerà a farlo, anzitutto esigendo il massimo della collaborazione agli Stati di partenza e di provenienza. Si commenta da sé l’azione di chi oggi specula su questi morti, dopo aver esaltato l’illusione di una immigrazione senza regole“.
Durissimi i commenti dalle opposizioni. Per Matteo Renzi, leader di Italia Viva, “vanno bloccati i trafficanti di uomini, non le ONG e i volontari che provano a salvare vite. Un dolore indicibile”, attacca il leader di Italia Viva, mentre il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni fa riferimento alle parole di Piantedosi sui migranti rimasti a bordo della nave Ong Humanity 1 a novembre: “Per ora 50 morti ma potrebbero essere almeno il doppio. Un “carico residuale” vero governo Meloni? Evidentemente se ci fosse stato un sistema di ricerca e soccorso potevano forse essere salvati”.
Per ora 50 morti ma potrebbero essere almeno il doppio.
Un ‘carico residuale’ vero governo Meloni?
Evidentemente se ci fosse stato un sistema di ricerca e soccorso potevano forse essere salvati.#migranti https://t.co/O7q7pKdcCv— nicola fratoianni (@NFratoianni) February 26, 2023
Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso il proprio “dolore per il naufragio avanti alle coste crotonesi, nella quale hanno perso la vita decine persone e tra queste alcuni bambini. Molti tra questi migranti – ha detto Mattarella in una nota – provenivano dall’Afghanistan e dall’Iran, fuggendo da condizioni di grande difficoltà. È una ennesima tragedia del Mediterraneo che non può lasciare nessuno indifferente“. “E’ indispensabile – ha aggiunto il capo dello Stato – che l’Unione europea assuma finalmente in concreto la responsabilità di governare il fenomeno migratorio per sottrarlo ai trafficanti di esseri umani, impegnandosi direttamente nelle politiche migratorie, nel sostegno alla cooperazione per lo sviluppo dei paesi da cui i giovani sono costretti ad allontanarsi per mancanza di prospettive“.
Al capo dello Stato ha ‘risposto’ via Twitter la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che si è detta “profondamente addolorata per il terribile naufragio” al largo delle coste calabresi ed ha sottolineato che “tutti insieme dobbiamo raddoppiare i nostri sforzi per il Patto sulla migrazione e l’asilo e per il Piano d’azione sul Mediterraneo centrale“. Dello stesso avviso la presidente del Parlamento europeo, la maltese Roberta Metsola: “I piani sono sul tavolo per aggiornare e riformare le norme europee in materia di asilo e migrazione. Gli Stati membri non dovrebbero lasciarli lì. L’Ue ha bisogno di norme comuni e aggiornate che ci consentano di affrontare le sfide della migrazione“.
(in aggiornamento)
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