Ambrogio
Milano, un laboratorio per il centrodestra italiano. La grande ammucchiata tra liberali, riformisti e progressisti
Milano potrebbe essere il laboratorio dove si gioca il futuro del centrodestra italiano? Non “destracentro” ma “centrodestra”: sembra essere questa la scommessa che Forza Italia lancia per le comunali 2027, puntando su un candidato civico e un allargamento della coalizione che sappia intercettare quel voto riformista e liberale che ha fatto grande la metropoli lombarda.
La strategia è chiara: “Mettere insieme liberali, riformisti e progressisti di questa città”, come ha dichiarato Alessandro Sorte, coordinatore regionale di Forza Italia. Non è solo una tattica elettorale, ma il tentativo di ricomporre quello spazio politico che Milano ha sempre saputo esprimere con le amministrazioni di Gabriele Albertini e Letizia Moratti, e che affondava princìpi e visioni nelle amministrazioni socialiste degli anni ’80.
L’apertura ad Azione, al di là del merito, indica un’intenzione: la volontà di costruire “una nuova stagione amministrativa di Forza Italia del centrodestra e dell’area moderata e riformista”. È il tentativo di occupare quello spazio che il Terzo Polo non è riuscito a strutturare. Con il 9,3% in Lombardia e l’8,87% a Milano alle europee, superando la Lega ferma al 6,14%, Forza Italia ha le carte per giocare una partita da protagonista. La scommessa è quella di “intercettare non solo il voto riformista e liberale, cosa che fecero Albertini nel ’96 e Moratti nel 2006, ma anche il voto progressista deluso da quindici anni di centrosinistra”.
Milano può davvero diventare il punto di svolta per un centrodestra che sappia essere forza aggregante, senza derive populiste? Se accadesse, farebbe bene anche al centrosinistra, riportando la politica verso quel riformismo che la metropoli lombarda ha sempre incarnato? Ce lo chiediamo e proviamo a dare risposte.
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