Epilogo inatteso sulla vicenda di Davide Rebellin: il camionista tedesco coinvolto nella tragica morte del campione di ciclismo  ha deciso di consegnarsi di persona alle autorità italiane, anche prima che la procedura di estradizione fosse finalizzata. Il fatidico 30 novembre dello scorso anno, l’azzurro era stato colpito e ucciso da un Tir guidato da Wolfgang Rieke, in un incidente che ha scosso Montebello Vicentino.

Giunti dal suolo tedesco, i carabinieri del Nucleo Investigativo di Vicenza hanno oggi preso in consegna l’uomo presso il valico del Brennero. Contro di lui pendeva un ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal Gip di Vicenza, con l’accusa di omicidio stradale e omissione di soccorso. La Procura vicentina aveva richiesto l’emissione di un Mandato di arresto europeo, processo che era in corso in Germania al momento della sua spontanea consegna. In un gesto coordinato con la magistratura italiana, i carabinieri e gli avvocati difensori, il camionista si è presentato volontariamente. Dopo le procedure di identificazione, sarà trasferito alla Casa Circondariale di Vicenza.

Wolfgang Rieke, 62 anni, autotrasportatore proveniente da Recke, un piccolo paese nel nord della Germania, era stato arrestato il 17 giugno dello scorso anno nel suo paese natale. Le indagini dei Carabinieri avevano rapidamente portato all’identificazione del conducente e del mezzo, in soli 48 ore dall’incidente. Tuttavia, nel frattempo, Rieke era tornato in Germania, dove il reato di omicidio stradale ha una differente configurazione rispetto all’Italia.

Dopo un breve periodo di detenzione provvisoria nel carcere di Muenster in Germania, Rieke era stato rilasciato con l’obbligo di firma. Tuttavia, a inizio luglio, il giudice tedesco aveva emesso l’ordine di estradizione. “Adesso ci aspettiamo tutti che sia fatto un giusto processo, che l’imputato sia giudicato per ciò che ha commesso e che mio fratello ottenga giustizia”, ha commentato Carlo Rebellin.

Redazione

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