Le recenti mareggiate, che hanno provocato notevoli danni al muro di contenimento di via Partenope e alle attrezzature dei ristoranti e portato alla distruzione dell’arco ottocentesco posto all’inizio della strada (impropriamente detto “molo borbonico”), hanno fatto ricordare ai cittadini napoletani ancora una volta la necessità di proteggere adeguatamente la linea di costa da largo Sermoneta a via Nazario Sauro dalla forza del mare e del vento che periodicamente produce notevoli danni. A questo proposito va ricordato che anche il muro di contenimento del largo della “colonna spezzata” versa in drammatiche condizioni con il paramento murario completamente eroso dal mare e dal vento e la scalinata a mare parzialmente sconnessa. Dal 2013 in poi, il Comune di Napoli ha redatto un progetto per la riqualificazione di via Partenope che prevede la stabilizzazione dell’attuale assetto pedonale. Nulla prevede il progetto per quanto riguarda la difesa della costa, interventi che d’altronde sono di competenza dell’Autorità portuale. Il progetto è dotato di un finanziamento di 13,5 milioni di euro ed è attualmente ancora da appaltare. Credo che, a seguito di quanto accaduto di recente e anche a seguito della chiusura della Galleria Vittoria con i conseguenti disagi, qualsiasi intervento su via Partenope non possa che contemperare varie esigenze e non solo quelle del passeggio e della ristorazione.

Lo spazio pubblico della città è il luogo dell’incontro e del conflitto. Occorre che chi governa la polis riesca a mediare, nell’interesse comune, tra varie esigenze quali lo spazio per tutti i cittadini, la possibilità per il traffico automobilistico di utilizzare questa strada, la necessità di riservare l’arteria come via di fuga principale in caso in caso di emergenze, gli spazi per le attività di svago e ristorazione. Quanto avvenuto nello scorso anno ha dimostrato ancora una volta che un asse costiero come il tratto Caracciolo–Nazario Sauro non può che prevedere anche in parte il traffico automobilistico per non generare, con soluzioni alternative, rilevanti disagi per l’inquinamento atmosferico e per la funzionalità della mobilità urbana. Questo tratto di costa è un asse fondamentale non solo per la città, ma anche per la città metropolitana. E poi, soprattutto, va potenziata la difesa dal mare della linea di costa. Come? Con un progetto coordinato che veda il Comune protagonista per la riqualificazione dello spazio urbano e l’Autorità Portuale per il potenziamento della difesa costiera e con interventi quanto meno invasivi possibile. Al contrario di quanto accade ora, le modalità d’uso dello spazio urbano andrebbero modulate in relazione alle stagioni e ai giorni della settimana e non cristallizzate per tutto l’anno. Occorre quindi un progetto che soddisfi non solo le esigenze di alcune categorie, ma quelle di tutta la città. E di queste esigenze e di questi progetti dovrebbero discutere nei prossimi mesi i cittadini e soprattutto i candidati a sindaco di Napoli e le forze politiche e civiche che li supportano, così come per le altre grandi questioni urbane irrisolte. Come ha recentemente ricordato il presidente della Repubblica, è il momento di costruire: analizziamo problemi ed errori del passato, ma cerchiamo di elaborare soluzioni utilizzando le grandi energie positive e propositive presenti nella nostra città.

Bernardo Stangherlin

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