Si chiamerà Francesco Alberto il neonato abbandonato nelle campagne di Trapani e salvato nel pomeriggio di ieri, intorno alle 17.30, da un contadino che rincasando lo ha sentito piangere ed ha subito chiamato carabinieri e 118. Si chiamerà Francesco Alberto per la coincidenza con San Francesco d’Assisi (che si festeggia il 4 ottobre) e con Alberto, santo patrono di Trapani, stesso nome che ha anche il vicebrigadiere dell’Arma (Alberto Marino), il primo ad intervenire nelle campagne di Paceco dopo l’allarme lanciato dal contadino.

Francesco Alberto pesa tre chili e lungo circa 50 centimetri e sta bene. La sua nascita risalirebbe a circa nove ore prima del ritrovamento. E’ stato ritrovato sul ciglio della strada avvolto in un sacchetto di plastica. “Si alimenta al biberon. Sta bene e per precauzione è ricoverato nel reparto di Terapia intensiva per un monitoraggio, visto il contesto in cui è stato ritrovato e i segni di disidratazione che però si sono risolti rapidamente con adeguato trattamento. Mangia al biberon, sembra nato a termine di gravidanza e non ha apparenti complicanze”, spiega Simona La Placa, direttrice di Neonatologia all’ospedale S. Antonio Abate di Trapani dove il piccolo è ricoverato.

Sulla vicenda è stata aperta una inchiesta per abbandono di minore con i carabinieri che stanno cercando di risalire alla madre di Francesco Alberto, salvato da una morte certa dal contadino. Difficilmente infatti avrebbe superato la notte in aperta campagna. Accertamenti in corso su tutto il territorio con i carabinieri che sono fiduciosi di poter scoprire l’identità della donna grazie alle telecamere di sorveglianza installate nell’area. Una in particolare, molto vicina, potrebbe averla immortalata nel momento di andarsene via. Controlli incrociati anche con ospedali e medici della zona per non escludere alcuna possibilità – come un parto in casa – e soprattutto una verifica dei registri scolastici e delle assenze femminili senza giustificazione in licei, scuole superiori tecniche e professionali e scuole medie. Alla ricerca fra le adolescenti di quella che potrebbe essere una giovane madre rimasta incinta troppo presto e spaventata.

A raccontare con emozione i momenti che hanno portato al ritrovamento del piccolo è il vicebrigadiere Alberto Marino, intervenuto sul posto insieme al collega, l’appuntato Leonardo Tumbarello. Marino, che da anni lavora al Nucleo operativo Radiomobile di Trapani, lancia un appello a tutte le donne: “Non voglio giudicare nessuno perché non so quale storia ci sia dietro, ma certo di questi tempi ci sono mille modi per vivere una maternità non voluta, modi che non mettano a rischio la vita del bambino che è vivo per miracolo. E’ bellissimo ed è forte, spero da grande faccia il carabiniere”.

Dall’ospedale lo stesso appello viene ribadito dalla direttrice di Neonatologia La Placa: “Quello che a noi preme sottolineare che è possibile partorire in assoluto anonimato in ospedale senza nessun rischio, assecondando il diritto della donna di non riconoscere il figlio e al tempo stesso garantendo la sicurezza del parto e del nascituro”.

 

 

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