Erano in quattro in un Suv“. Sono le ultime parole riferite alla polizia da Ferdinando Tagliaferri, il 47enne originario di Carinola (Caserta) ma ucciso nel rione Salicelle ad Afragola (Napoli) dove era domiciliato. Tagliaferri, che aveva precedenti per rapina, è stato raggiunto da quattro proiettili alla schiena nelle prime ore del mattino di giovedì 3 febbraio. Era quasi l’alba quando è stato ferito mortalmente all’interno del complesso di edilizia popolare del popoloso comune partenopeo. Non è chiaro perché a quell’ora l’uomo si trovasse in strada e se aveva appuntamento con chi poi lo ha ucciso.

Soccorso e trasportato in ambulanza all’ospedale Cardarelli, è deceduto nella tarda mattinata in seguito alle gravi ferite riportate. Sull’accaduto sono in corso le indagini della polizia del commissariato di Afragola e della Squadra Mobile di Napoli. Al vaglio la dinamica dell’agguato con Tagliaferri che avrebbe provato a sfuggire al commando entrato in azione, così come lui stesso ha raccontato agli agenti, a bordo del fuoristrada. Ha provato a fuggire tra le auto in sosta ma è stato colpito alle spalle. Non è chiaro se il 47enne abbia fornito ulteriori dettagli ai poliziotti prima di morire. Sul luogo dell’accaduto, in via Salicelle, gli agenti hanno recuperato quattro bossoli di diverso calibro (segno che a sparare sono state almeno due pistole) e un’ogiva.

Le modalità dell’omicidio sembrano riconducibili a quelle camorristiche anche se non risulta, al momento, che Tagliaferri fosse organico ad organizzazioni camorristiche. Gli investigatori, anche attraverso le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona, sono a lavoro per ricostruire quanto accaduto, tenendo in considerazione anche due episodi che si sono verificati, tra Afragola e Caivano (due comuni dove la presenza dei clan e l’assenza dello Stato vanno avanti quasi di pari passo), all’inizio di gennaio. Due uomini, Salvatore Caccavale e Luca Auriello, feriti da colpi d’arma da fuoco alle gambe. Un avvertimento, probabilmente, in una zona dove le attività principali delle organizzazioni criminali sono lo spaccio di droga e il contrabbando di sigarette.

Al vaglio anche il cellulare di Tagliaferri per ricostruire le ultime ore di vita dell’uomo ammazzato in strada poco prima dell’alba.

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Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.