Una settimana dopo l’uccisione del sedicenne Thomas pugnalato a una festa a Crepol, un piccolo comune francese nel dipartimento della Drone, nove sospetti attualmente in stato di fermo compariranno al tribunale di Valenza.

Lo riferisce ‘Le Figaro’. Thomas è stato ucciso nella notte tra sabato 18 e domenica 19 novembre in occasione di un raid di ragazzi di quartieri difficili provenienti da un comune nei pressi di Crepol. Sette sospettati sono stati fermati dalle forze dell’ordine a Tolosa mentre altri due sono stati arrestati nei pressi di Crepol.

Tre sospetti sono minori con un età superiore ai 16 anni mentre gli altri sei sono maggiorenni. Il sospetto principale Chaid ha 20 anni ma smentisce di essere il responsabile della morte di Thomas.

La solidarietà del liceo Visconti per la morte di Thomas

Oggi studenti romani, dall’Augusto al Visconti, si sono mossi in solidarietà alle mobilitazioni francesi che in questi giorni hanno riempito le strade per chiedere giustizia per la morte di Thomas, 16 anni, il liceale ucciso una settimana fa alla fine di una festa di paese.

La nota del blocco Studentesco e la solidarietà per Thomas

“Così come difendiamo l’identità di tutti i popoli presso di loro – spiega il Blocco Studentesco in una nota – ci ribelliamo al contempo contro il crimine che mira al rimpiazzo delle nostre popolazioni per mano di una classe dirigente progressista, di destra e di sinistra, asservita alle peggiori logiche di sfruttamento capitalistico”.

Basta parlare di blocchi navali ed espulsioni

“È ora di smetterla di parlare di blocchi navali ed espulsioni: quello che ci vuole è un piano di reimmigrazione di concerto con i paesi di provenienza e un intervento sociale europeo sulle fasce di popolazione rimaste impoverite dalla globalizzazione. Solo così potremo eliminare ansie e terrore che ormai da decenni attanagliano i popoli d’Europa”.

Francia: Darmanin chiede mobilitazione su violenze ultradestra

Il ministro francese dell’Interno, Gérald Darmanin, si appella ai prefetti e ai responsabili delle forze dell’ordine affinché si mobilitino per prevenire ogni forma di raduno che possa sfociare in azioni violente, in particolare, da parte di gruppi dell’ultradestra.

In una nota diffusa dopo i raduni violenti di componenti della destra radicale lo scorso fine settimana a Romans-sur-Isère – una forma di ‘rappreseglia’ dopo l’uccisione del giovane Thomas durante una festa popolare a Crépol – Darmanin invita polizia e gendarmi a “rimanere pienamente mobilitati per prevenire ogni forma di raduno o manifestazione non dichiarata che punti a perpetrare azioni violente contro persone e beni”.

In piazza militanti di estrema destra

Sabato, un centinaio di militanti della destra radicale provenienti da diverse città della Francia hanno sfilato, incappucciati, per le strade di Romas-sur-Isère con l’obiettivo di “battersi” con i giovani del quartiere La Monnaie, da cui provengono diversi giovani indagati nell’inchiesta legata all’uccisione di Thomas. I facinorosi hanno inscenato botte e tafferugli anche con le forze dell’ordine.

La notte dell’omicidio a Crépol

Thomas è stato brutalmente ucciso durante una maxirissa, scoppiata nella notte tra sabato e domenica scorsa. Una scena mai vista, un assalto con i coltelli, i machete, le mannaie, contro la sala da ballo di un paesino di 500 abitanti, Crépol, fra Lione e Grenoble.

Dentro c’era quasi tutto il paese, fuori 10 persone che hanno tentato di entrare e hanno scatenato il finimondo: Thomas, ragazzino del liceo locale, è rimasto ucciso da una coltellata al petto. Due giovani sono ancora in prognosi riservata, altri 15 sono stati feriti.

Redazione

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