I risultati dello studio Oms
Plasma iperimmune contro il Covid, bocciatura anche dall’Oms: “Costi significativi e nessun beneficio”
La terapia col plasma iperimmune per i pazienti Covid-19? Bocciata dall’Oms. L’Organizzazione mondiale della sanità è arrivata a questa conclusione dopo che un gruppo di indipendenti ha esaminato i dati aggregati di 16 studi con 16.236 pazienti che hanno avuto la Covid-19 non grave, grave e critica.
Risultato? Il plasma dei convalescenti non ha dato alcun alcun beneficio nei pazienti non gravi, mentre lo era meno nel caso di chi aveva la malattia in condizioni gravi e critiche.
Per questo l’uso di questa terapia, spiega l’Oms, è sconsigliato nei pazienti Covid-19 non gravi, mentre dovrebbe essere utilizzato solo all’interno di studi clinici per chi si trova in condizioni gravi e critiche.
Altro punto critico rilevato dall’Organizzazione mondiale della sanità riguarda i “costi significativi” della terapia, che non migliora la sopravvivenza né riduce la necessità di ventilazione meccanica.
Based on current evidence, convalescent plasma should not be used to treat #COVID19 for non-severe patients.
It does not improve survival or reduce the need for mechanical ventilation in these patients, while it has significant costs https://t.co/Bobq7OTDGq https://t.co/la7FWVTg1m— World Health Organization (WHO) (@WHO) December 7, 2021
LO STUDIO ISS-AIFA CHE BOCCIAVA LA TERAPIA – L’uso del plasma iperimmune era stato ‘cassato’ già lo scorso aprile da uno studio clinico, Tsunami, promosso dall’Istituto superiore di sanità e dall’Aifa.
Un report che non aveva evidenziato un beneficio del plasma in termini di riduzione del rischio di peggioramento respiratorio o morte nei primi trenta giorni.
L’analisi dei differenti gruppi trattati con plasma e con terapia standard aveva confermato l’assenza di differenze significative tra i due trattamenti. Solo nel caso dei pazienti con una compromissione respiratoria meno grave (con un rapporto PaO2/FiO2 ≥ 300 all’arruolamento), era emerso un segnale a favore del plasma che non ha però raggiunto la significatività statistica (p=0.059).
Conclusa l’analisi dei dati dello studio clinico TSUNAMI, promosso da @istsupsan e #AIFA: il plasma non riduce il rischio di peggioramento respiratorio o morte nei pazienti che hanno sviluppato malattia #COVID19.
Leggi di più 👇https://t.co/y7JWlgmFxu pic.twitter.com/dePeLAz6Qm— AIFA (@Aifa_ufficiale) April 8, 2021
COMPLOTTI E TEORIE SUL PLASMA – L’uso della terapia col plasma iperimmune era stata strumentalizzata negli scorsi mesi da gruppi di complottisti. In particolare si evocava la terapia come una soluzione “miracolosa” ostacolata dai giganti di ‘Big Pharma’, interessati invece allo sviluppo e alla commercializzazione dei vaccini contro il Coronavirus.
Teorie rilanciata anche in occasione della tragica morte di Giuseppe De Donno, ex primario della Pneumologia dell’ospedale di Mantova e ‘pioniere’ della terapia in Italia. De Donno, dimessosi dall’incarico per esercitare come medico di base a Porto Mantovano, era stato trovato morto suicida il 27 luglio scorso. Sulla sua morte erano comparse online teorie del complotto, col suicidio come ‘messa in scena’ per coprire presunti piani per far scomparire il medico ‘scomodo’.
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