La sentenza
Processo Alma, otto condanne ma cadono le accuse della Procura
Per l’evasione plurimilionaria che la Procura contestava ai vertici del gruppo Alma spa, società leader nel settore del lavoro interinale, non ci sono state le condanne a dieci o dodici anni di carcere che il pm aveva invocato in aula nel corso della lunga requisitoria.
Il processo con rito abbreviato si è concluso con una sentenza che mitiga sensibilmente l’entità delle pene, e punta più severamente al patrimonio disponendo la confisca di beni per un totale, con riferimento agli oltre trenta di imputazione contestati, che supera i 57 milioni di euro. Termina così il primo capitolo giudiziario della vicenda Alma, quella delle presunte evasioni che la Procura contestava e che gli imputati avrebbero realizzato attraverso un meccanismo di illecite compensazioni tributarie.
Per Luigi Scavone, ex poliziotto e patron del gruppo imprenditoriale, noto anche per aver fatto da sponsor a una squadra di basket e un team di MotoGp e partecipato a show in tv e iniziative di solidarietà, il giudice ha stabilito la condanna a tre anni e 10 mesi di reclusione a fronte dei dodici proposti dalla pubblica accusa. A tre anni, dieci mesi e dieci giorni è stato condannato Francesco Barbarino, amministratore della Alma; a un anno e dieci giorni Francesco Marconi, direttore commerciale del gruppo; a due anni e tre mesi Carmine Franco, consulente fiscale della società; a un anno e dieci giorni Marco Erhard, dipendente di una delle società finite sotto i riflettori degli inquirenti; a un anno e otto mesi il consulente fiscale Pietro Di Monda; a un anno e otto mesi l’imprenditore Edoardo Rinaldi. La condanna più bassa, a un anno di reclusione, è stata decisa per il direttore dell’area finanza e controllo di Alma spa Stefano Paloni.
Soddisfatto l’avvocato Matteo De Luca che lo ha difeso: “Il giudice ha accolto la tesi della difesa escludendo la condotta associativa e tutte le aggravanti contestate e riconoscendogli le attenuanti generiche nella massima estensione”. Soddisfatti anche gli avvocati del collegio difensivo degli altri imputati (tra cui i penalisti Alfonso Furgiuele, Arturo ed Errico Frojo, Pasquale Coppola, Bruno Cervone), pronti tuttavia al ricorso in Appello. Nel dispositivo il giudice ha stabilito anche pene accessorie, interdicendo Scavone e Barberino da incarichi direttivi e funzioni di rappresentanza e assistenza in materia tributaria per tre anni e per un tempo che oscilla tra uno e due anni per gli altri.
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