Esteri
Putin minaccia l’Ucraina: “Ritiratevi”. Macron e Merz avvertono Zelensky del tradimento USA
Vladimir Putin, questa volta, è stato diretto. Nessun giro di parole, come spesso fa il suo portavoce, Dmitry Peskov. Intervistato da India Today in occasione del suo viaggio nel Paese di Narendra Modi, il presidente russo ha chiarito qual è la sua posizione in marito ai negoziati sull’Ucraina. E le sue parole hanno certificato come al Cremlino non ci sia alcuna intenzione di abbassare le pretese nei riguardi dell’invasione.
Per Putin, l’incontro Steve Witkoff e Jared Kushner, i due inviati di Donald Trump, è stato “proficuo”. “Ciò che i nostri colleghi americani ci hanno portato si basava, in un modo o nell’altro, sugli accordi presi prima di questo incontro con il presidente Trump in Alaska” ha sottolineato il leader russo, che ha ammesso che “non è un compito facile far sì che le parti in conflitto raggiungano una sorta di consenso”. Putin ha anche voluto lodare il lavoro del presidente degli Stati Uniti, il suo “impegno”, e ha lodato che “la missione” intrapresa dal tycoon “è ardua”. Tuttavia, il capo del Cremlino ha escluso che su alcune questioni-chiave il suo governo possa scendere a soluzioni di compromesso. A maggior ragione se questo riguarda i territori occupati militarmente dalla Russia e quelli che ancora non sono stati completamente invasi ma che fanno parte delle pretese di Mosca.
Secondo lo “zar”, le regioni che ora fanno parte (per Mosca) della Repubblica popolare di Donetsk e della Repubblica popolare di Lugansk “non volevano convivere con l’Ucraina e lo hanno espresso attraverso referendum”. “Abbiamo subito detto all’Ucraina, alle truppe ucraine: la gente non vuole vivere con voi, hanno fatto un referendum, hanno votato per l’indipendenza, ritirate le vostre truppe e non ci sarà alcuna azione militare”, ha detto Putin. E alla fine, lo stesso leader russo ha voluto lanciare un nuovo avvertimento a Kyiv: “O liberiamo questi territori con la forza delle armi, oppure le truppe ucraine si ritireranno e smetteranno di uccidere la gente”.
Il segnale giunto dal capo del Cremlino è netto. E conferma che dopo le cinque ore di colloquio con Kushner e Witkoff non vi siano svolte significative all’orizzonte. La posizione di Mosca sembra decisamente rigida, specialmente nei riguardi della Nato, accusata – sempre su India Today – di rappresentare “una minaccia sia per l’Europa che per la Russia”. E per lo “zar”, che ha chiesto di aiutare e di “non interferire” nel processo di pace, appare ormai sempre più evidente che il vero obiettivo non sia Washington, ma Bruxelles, in particolare nella sua sponda atlantica. L’unità del blocco occidentale e il fatto che l’Alleanza atlantica cammini parallela con l’Unione europea sono due nodi strategici molto importanti per Mosca, a maggior ragione dopo che questi hanno dimostrato di essere allineati alle istanze ucraine.
Molto più della Casa Bianca, al punto che il settimanale tedesco Der Spiegel ha rivelato che il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Friedrich Merz avrebbero messo in guardia Volodymyr Zelensky dal possibile “tradimento” americano. “C’è la possibilità che gli Stati Uniti tradiscano l’Ucraina sul territorio senza chiarezza sulle garanzie di sicurezza”, avrebbe detto Macron in una delle ultime conversazioni telefoniche con i leader europei. “Stanno giocando con voi e con noi”, avrebbe invece detto Merz al presidente ucraino in riferimento alla missione di Witkoff e Kushner a Mosca. Mentre il presidente finlandese Alexandre Stubb sarebbe stato ancora più esplicito: “Non possiamo lasciare l’Ucraina e Volodymyr da soli con questi tizi”, cioè con il genero di Trump e con il suo inviato.
Zelensky sa bene che la partita è molto complicata. Ed è per questo che Zelensky che ieri a Miami è sbarcata una delegazione ucraina formata dal segretario del Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale, Rustem Umerov, e dal capo di stato maggiore delle forze armate, Andriy Hnatov. I due funzionari di Kyiv incontreranno in Florida sia Witkoff che Kushner. L’obiettivo di Zelensky è quello di capire da vicino le posizioni Usa senza irritare Trump. Ma intanto da Washington è arrivato un nuovo segnale distensivo nei riguardi di Mosca: il Dipartimento del Tesoro ha sospeso alcune sanzioni contro Lukoil, il gigante energetico russo.
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