Il professore Marco Mario Taglialatela vittima dell'episodio
“Ricchione, fai schifo! Ti ficco un coltello in pancia”, l’aggressione omofoba in metropolitana
Marco Mario Taglialatela stava pensando a quello che avrebbe voluto dire in classe in occasione della giornata contro la violenza sulle donne – che si celebra ogni anno il 25 novembre – quando è stato aggredito in metropolitana. Un’aggressione omofoba che ha denunciato e raccontato sulla sua pagina Facebook. “… Stu Ricchione ‘e mmerda, fai schif’! Si nun te stai zitt te schiatt nu curtiell dint’ a panza”, lo ha minacciato un uomo, alla stazione di piazza Garibaldi a Napoli. In pieno giorno. Taglialatela è architetto e insegnante di sostegno in una scuola a Poggioreale.
Era scaturito tutto da un diverbio. Ieri mattina, intorno alle 10:00, Taglialatela stava aspettando ai piedi della scala mobile il suo turno per salire quando un uomo lo ha urtato con un trolley. “BIANCO ITALIANO CAMPANO”, specifica Taglialatela. L’architetto e insegnante a quel punto ha protestato: ha fatto presente che lui era più avanti nella fila per salire sulla scala. E così è scattata l’aggressione: “… Stu Ricchione ‘e mmerda, fai schif’, si nun te stai zitt te schiatt nu curtiell dint’ a panza … – ha raccontato l’insegnante in un post su Facebook – La sintesi di una aggressione avvenuta stamattina mentre mi recavo a scuola dove avrei parlato di violenza sulle donne. Il tutto nell’indifferenza di quanti e quante passavano ed ascoltavano e proseguivano. Quest’uomo sui 50 anni BIANCO ITALIANO CAMPANO mi ha aggredito prima verbalmente poi cercando di farmi cadere infilando i suoi piedi tra le mie gambe mentre camminavo sotto la stazione di piazza Garibaldi a Napoli in pieno giorno”.
“È nato uno diverbio, cercavo di tenere testa agli insulti per non mostrare paura e debolezza, poi si è avvicinato facendo il gesto di prendere qualcosa dalla tasca o dal pantalone, non ricordo, dicendomi che se avessi continuato mi avrebbe ‘schiattato nu curtiell dint’ ‘a panza’. Non c’era nessun presidio di forze dell’ordine nelle vicinanze, sono salito su in stazione e c’erano due militari che hanno raccolto prima le mie lacrime e poi la mia richiesta d’aiuto. Inutilmente … inutili, come la denuncia verso ignoti dove sarà sempre la mia parola verso la sua, nonostante gli addetti di Trenitalia che hanno assistito ed a cui ho chiesto per primi un aiuto … solo adesso ne parlo perché sono al sicuro con chi amo…”.
Nessuno sarebbe quindi intervenuto a difendere l’insegnante che ha sporto denuncia contro ignoti alla polizia ferroviaria. Taglialatela alcuni anni fa ha sposato Carlo Cremona, presidente dell’associazione I-Ken, impegnata in “un’opera educativa, informativa, di sviluppo e di sostegno relativamente alle dinamiche ed alle problematiche, individuali e sociali connesse all’essere omosessuale e transgender”, si legge sul sito ufficiale. Qualche anno fa i quotidiani riportarono di quando la sedia di Taglialatela a scuola era stata imbrattata con la scritta “sedia dei gay”. E lui aveva deciso comunque di non farla sostituire durante gli esami di maturità.
“Inaccettabile aggressione omofoba al prof. Arch. Marco Taglialatela – la nota sui social dell’associazione I-KEN – Bisogna da subito rafforzare la vigilanza della PolFer, chiediamo formazione alla polizia e nuove procedure per accogliere in stazione denunce di aggressione ad oggi non implementate. Chiediamo a chiunque abbia sofferto in silenzio una storia di aggressione in una stazione deserta di farai avanti a raccontarcela”.
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