Il leader smemorato della Lega
Salvini chiede di “guardare alla democrazia e all’Occidente”, ma dimentica i rapporti con Putin e Orbán
“Dobbiamo guardare alla democrazia e all’Occidente e alle libertà dell’Occidente senza essere tifosi di altri regimi che di democratico non hanno nulla”, così parlò Matteo Salvini, il leader della Lega che oggi ha incontrato per la seconda volta il premier incaricato Mario Draghi nell’ambito delle consultazioni per la formazione del nuovo governo.
Parole che rientrano nella svolta europeista del segretario del Carroccio e che vanno lette anche come stoccata sia al governo uscente guidato da Giuseppe Conte, considerato troppo vicino al regime cinese di Xi Jinping, che ai 5 Stelle e alla loro ‘fascinazione’ nei confronti del Venezuela di Maduro.
Una dichiarazione che però, osservandole bene, stride con le parole pronunciate in passato dallo stesso Salvini. L’ex ministro dell’Interno infatti non ha mai nascosto la sua amicizia con alcuni tra i leader più autoritari dell’Europa dell’est, dal presidente russo Vladimir Putin al primo ministro ungherese Viktor Orbán, entrambi incontrati di persona più volte negli ultimi anni.
A proposito di leader autoritari, la Lega nel Parlamento europeo siede nel gruppo Identità e Democrazia (Id) con gli ultranazionalisti tedeschi di Alternative fur Deutschland, vicinissimi a posizione neonaziste.
Sempre a #Budapest, assieme al Premier Viktor #Orbán 🇮🇹🇭🇺 pic.twitter.com/mJJLfNryiI
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) May 2, 2019
Mi auguro che domani i russi rieleggano il presidente Putin, uno dei migliori uomini politici della nostra epoca, e che tutti rispettino il voto democratico dei cittadini.
P.s. Vi consiglio attenta lettura di questo articolo: https://t.co/YXw73kIaTY pic.twitter.com/mSMTIricrO
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) March 17, 2018
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