Farà ricorso, perché “è uno scandalo, un vergogna” e “la Francia è stata umiliata: l’ex presidente francese Nicolas Sarkozy ha accolto così la sentenza che lo ha giudicato colpevole di associazione a delinquere al termine del processo a suo carico di finanziamento illecito – da parte della Libia – della sua campagna per le elezioni presidenziali del 2007, a seguito della quale è stato condannato a cinque anni.

La condanna per lo scandalo fondi libici

Tra le motivazioni del giudice Nathalie Gavarino c’è stato “aver lasciato che i suoi stretti collaboratori agissero in modo da ottenere sostegni finanziari” dal regime di Gheddafi. La richiesta da parte dell’accusa di 7 anni di carcere per “Un patto di corruzione faustiano con uno dei dittatori più disonesti degli ultimi 30 anni”, in cambio del quale Sarkozy avrebbe promosso il ritorno della Libia sulla scena internazionale e scelto di non perseguire Abdallah Senoussi condannato all’ergastolo per il suo ruolo nell’attacco al DC-10 dell’UTA in cui persero la vita 170 persone nel 1989.

Sarkozy andrà in carcere

Fra qualche giorno Sarkozy, che era già stato costretto a indossare una cavigliera elettronica tra gennaio e maggio, dormirà in carcere. Sarà convocavo entro un mese dalla procura che gli comunicherà la data dell’incarcerazione e un eventuale ricorso in appello non sospenderà questa misura di sicurezza. “Lo farò a testa alta, mi batterò fino all’ultimo per la mia innocenza”, ha detto uscendo dal tribunale al fianco la moglie Carla Bruni, con loro i tre figli dell’ex presidente Jean, Louis e Pierre. All’interno dello stesso processo anche i due ex collaboratori di Sarkozy, Claude Guéant e Brice Hortefeux, sono stati riconosciuti colpevoli, rispettivamente per corruzione passiva e associazione a delinquere.

Redazione

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