Nei giorni scorsi dal Cremlino e dal ministero della Difesa russo era arrivata cautela, a dispetto delle cronache dal fronte e dalla ‘propaganda’ dei filorussi del Donetsk. Oggi quella cautela è terminata: Mosca ha infatti annunciato, quando siamo ormai arrivati al 324esimo giorno di guerra in Ucraina, la conquista della città di Soledar.

Dopo giorni di aspri combattimenti e decine di vittime sul campo, secondo Mosca in 72 ore i soldati ucraini uccisi sarebbero stati più di 700, il ministero della Difesa guidato da Shoigu ha annunciato che “la liberazione della città dalle formazioni militari ucraine è stata completata giovedì sera”. Una conquista “importante per la continuazione delle operazioni offensive di successo nella direzione di Donetsk”, come sottolineano da Mosca e in realtà ammette anche l’intelligence occidentale.

Come rimarcano infatti i militari russi “stabilire il pieno controllo” di Soledar “consente di interrompere le rotte di rifornimento delle truppe ucraine nella città sud-occidentale di Artemovsk” e anche alla città di Bakhmut, circa 15 chilometri a sud di Soledar.

Soledar che sarebbe stata presa, riferiscono da Mosca, “grazie al costante fuoco di artiglieria e attacchi aerei e missilistici che hanno impedito il trasferimento di riserve e la fornitura di munizioni” delle truppe, secondo quanto riporta Ria Novosti.

Diversa invece la ricostruzione del gruppo Wagner, la milizia ‘privata’ che dal primo giorno combatte al fianco delle truppe russe. I mercenari al soldo di Progozhin si sono infatti attribuiti il successo dell’operazione: in un video su Telegram citato dalla Cnn hanno rimarcato che le forze militari russe regolari “non hanno partecipato” all’assalto a Soledar attribuendosi così la totale paternità dell’operazione.

Da Mosca però arrivano altre notizie negative per Kiev. Il Cremlino, secondo quanto afferma l’intelligence della difesa ucraina (Gur), prevede di creare un esercito di 2 milioni di soldati in base alla portata della mobilitazione in corso in Russia. Nel primo reclutamento sono state arruolate 300.000 persone, ha ricordato l’intelligence di Kiev, come riporta Rbc-Ucraina. Il Gur non esclude ora che Mosca annunci un’altra mobilitazione nei prossimi giorni e ritiene che questa volta altri 500.000 russi si uniranno alle forze armate. L’entità di queste misure indica secondo il Gur i piani di Mosca di creare un esercito di circa due milioni di persone rispetto al precedente obiettivo di 1,5 milioni di soldati.

Quanto a Soledar, la sua conquista al momento non è confermata dalla sponda ucraina. L’esercito di Kiev ha smentito la conquista da parte delle forze russe della città de Donbass. “Pesanti combattimenti” sono ancora in corso, ha detto il portavoce dell’esercito di Kiev. Anzi il presidente Volodymyr Zelensky ha promesso di fornire “tutto il necessario” ai soldati che resistono agli assalti russi a Soledar e Bakhmut, le due città che la Russia sta cercando di conquistare a tutti i costi per cambiare il corso del conflitto.

Sempre da Kiev arriva quindi una presa di posizione importante e che non farà ovviamente piacere a Mosca. In una intervista alla BBC il ministro della Difesa ucraino, Oleksij Reznikov, ha sottolineato che l’Ucraina è già “de facto, e non de jure, un membro della Nato. “Abbiamo le armi (dell’Alleanza, ndr) e sappiamo come usarle”, ha aggiunto. Reznikov inoltre si è detto “sicuro” che Kiev riceverà le armi richieste, inclusi carri armati e aerei da combattimento, in vista della probabile offensiva di primavera.

Allo stesso tempo Reznikov ha negato che i suoi commenti possano essere considerati controversi, non solo dalla Russia ma dalla stessa Nato, poiché l’Alleanza guidata dagli Stati Uniti, sebbene sostenga Kiev, ha adottato misure per non essere vista come una parte nel conflitto.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia