«Spero in un processo vero», aveva detto Olindo Romano dopo essere stato condannato all’ergastolo assieme a sua moglie Rosa Bazzi per aver barbaramente trucidato con un coltello e una spranga quattro persone quel lontano 11 dicembre 2006, quando la città di Erba, in Brianza, ha conosciuto uno dei più atroci crimini dell’Italia recente. Le sentenze di primo, secondo grado e il rigetto del ricorso contro quella d’appello hanno stabilito che furono loro due gli autori del delitto: uccisero a sprangate e coltellate Raffaella Castagna, la vicina del piano di sopra tanto odiata, il suo bambino di due anni Youssef, sua madre Paola e Valeria Cherubini, la signora dell’ultimo piano che si ritrovò per caso sulle scale. Stesso per Mario Frigerio, abbandonato perché creduto morto per poi trasformarsi nell’unico testimone della strage, ma deceduto il 16 settembre del 2014 per una malattia.

Oggi, a Brescia, si aprirà la revisione, circostanza resa possibile unicamente dalla presentazione di nuove prove, di cui solo una parte potrebbe essere ammessa. Dopo più di 17 anni dagli eventi in questione, Romano è stato trasferito dal carcere di Opera, mentre Bazzi proviene da quello di Bollate. L’udienza dibattimentale sarà seguita dalla conferma formale dell’ammissibilità delle nuovi elementi, che includono testimonianze oculari, prove scientifiche e confessioni.

Le confessioni

Olindo e Rosa erano stati arrestati quasi un mese dopo gli avvenimenti. Sebbene abbiano inizialmente confessato, hanno poi ritrattato le loro dichiarazioni alla fine dell’estate del 2007. È stato il lavoro legale, in particolare quello svolto da Fabio Schembri, a tracciare nel tempo la strada che ha condotto alla richiesta di revisione del processo.

Riguardo alla loro colpevolezza, ammessa in un primo momento salvo poi essere ritirata il pool di 12 esperti alla difesa di Olindo Romano e Rosa Bazzi hanno precisato che “Le confessioni non sono una ‘prova regina’ perché sono “false”, infarcite di “errori” e “discrepanze”, e che “l’ammissione di colpevolezza dell’innocente è – contrariamente a quello che si può ritenere – un evento relativamente frequente”. “Analizzando poi il contenuto emergono come “risultano piene di errori, molti elementi della scena del crimine vengono ‘sbagliati’ (tra il 50 e il 70%)”.

La strage di Erba stasera a Un giorno in Pretura

In occasione dell’apertura a Brescia del processo di revisione della sentenza per la strage di Erba, questa sera alle 21:10 “Un giorno in Pretura” proporrà in prima serata su Rai 3 una puntata speciale, dal titolo “Rosa e Olindo, l’ultima sentenza”, in cui verranno sottolineati i punti più controversi che sono alla base della richiesta di revisione. “Nel corso degli anni – analizza il programma – sulla condanna all’ergastolo di Rosa Bazzi e Olindo Romano si sono scatenate molte polemiche, tese a dimostrare che la coppia era vittima del più grosso clamoroso errore giudiziario della storia criminale italiana”.

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