Le opinioni
Superbonus, Forza Italia esulta per il decreto ad hoc: è giusto? No, non si capisce come si possa intravedere in tutto questo una grande vittoria politica
Nel Si&No del Riformista spazio al dibattito sul Superbonus. Forza Italia ha esultato per l’approvazione di un decreto ad hoc: è giusto? Contrario invece il deputato di Italia Viva Luigi Marattin secondo il quale “non si capisce come si possa intravedere in tutto questo una grande vittoria politica”. Favorevole Alessandro Cattaneo, deputato di Forza Italia secondo il quale è stata “trovata una soluzione di buonsenso che tutela le famiglie e i conti pubblici”.
Qui il commento di Luigi Marattin:
Per come ormai funziona la politica e l’informazione italiana, l’altro ieri al Consiglio dei Ministri avrebbero anche potuto approvare una norma sulla coltivazione estensiva delle barbabietole da zucchero, che tanto Forza Italia avrebbe detto in giro che avevano approvato una proroga del Superbonus. In realtà, non c’è nessuna proroga. Il decreto approvato dal governo sembra fare sostanzialmente tre cose. La prima è una mossa addirittura restrittiva, quindi di segno totalmente opposto ai caroselli di queste ore; la seconda è espansiva, ma di dimensioni praticamente irrilevanti. E la terza è una semplice misura di buon senso che, senza operare nessuna proroga, semplicemente evita il sorgere di problemi futuri.
La mossa restrittiva è sul bonus barriere architettoniche, ed è in realtà duplice. Da un lato restringe il perimetro della norma, escludendo gli infissi. Dall’altro esclude la possibilità di cessione del credito anche per gli interventi già decisi, con la sola eccezione di quelli sulle aree comuni dei condomini e le persone con reddito inferiore ai 15.000 euro. La limitatissima mossa espansiva utilizza un fondo di 20 milioni già esistente per contribuire alla differenza tra 110% (il vecchio incentivo) e il 70% (il nuovo incentivo) ma solo per gli individui con reddito fino a 15.000 euro, tra l’altro calcolato col quoziente familiare e quindi davvero basso. Secondo le prime stime, si tratterà di una percentuale risibile rispetto al totale delle persone coinvolte.
Infine la mossa probabilmente più importante e, per quanto ne sappiamo al momento, di assoluto buon senso. A legislazione vigente, se i lavori non fossero conclusi entro il 31 dicembre (e quindi non producessero il salto di due classi energetiche), le detrazioni già maturate dovrebbe essere recuperate dall’Agenzia dell’Entrate.
Facciamo un esempio pratico: un condominio aveva in essere lavori per 500.000 euro; al 31 dicembre ha effettuato lavori solo per la metà di quanto previsto, non riuscendo ad arrivare al risultato di efficientare l’edificio in modo da migliorare di due “gradini” la classe energetica. La detrazione è stata ceduta, quindi nessuno ha sborsato un euro. In assenza di interventi, lo Stato avrebbe dovuto da gennaio andare a recuperare da tutti i condomini 250.000 euro. Buona fortuna!
Con l’intervento approvato ieri, invece, questa possibilità viene giustamente preclusa, anche e soprattutto per evitare il sorgere di infiniti contenziosi tra condomini, imprese e Agenza delle Entrate. Fine del discorso. Non si capisce, quindi, come qualcuno possa riuscire a intravedere in tutto questo una grande vittoria politica di Forza Italia e/o una proroga di una misura, quella del 110%, su cui un giorno questo Paese dovrà finalmente guardarsi allo specchio con onestà e serenità.
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