Alessia Cocchiola ha 22 anni e coltiva da piccola la passione per la scrittura. Nonostante la giovane età, dopo due libri già all’attivo, è uscito in questi giorni Tanto così per NewBook edizioni. Un libro che è possibile ordinarlo in qualsiasi libreria d’Italia e su tutti i siti online, compreso Amazon.”Lo so, non è un lavoro usuale – spiega – e molti di voi mi potrebbero dire che le persone leggono poco, e più che un lavoro potrò farlo per hobby. Avreste ragione, ma io non so smettere di sognare. Ci consigliano di fare lavori in cui si guadagna bene, in cui si ha un posto fisso e si può stare tranquilli, ma ognuno di noi dovrebbe fare il lavoro dei suoi sogni”.

Come hai iniziato a scrivere? Da cos’è nata questa tua passione?
“Scrivo da quando sono piccola perché è il mio modo di sfogarmi. Prendere un foglio e parlare di tutto quello che sento è un esercizio liberatorio per me. Ho già pubblicato due libri. Il primo (Al bivio dei sogni) ho iniziato a scriverlo a 12 anni, un po’ per gioco, perché credo che non si è mai troppo piccoli per fare ciò che si ama. Il secondo (Quanto vale l’1%?) l’ho pubblicato ormai tre anni fa. E adesso è uscito il mio terzo libro, Tanto così, che so già diventerà il mio preferito.

Spesso mi sento dire che la nostra generazione vive incollata ai telefoni e non ha più niente da dire. Mi sento dire che la nostra generazione è così vuota di sogni. Non è vero. Ho conosciuto tanti ragazzi e ragazze che, come me, hanno un sacco di idee e progetti per il futuro e credono costantemente in quello che fanno. Credo che sognare sia una delle cose più complicate al mondo. Perché rischi di sperare fino in fondo in qualcosa che non accadrà mai. Ma la vita dura troppo poco per non farlo, e stare seduti sul divano a pensare ‘come vola il tempo…’. Ho sempre avuto paura del tempo, di come scorre veloce. Che poi forse questo è uno dei motivi che mi ha spinto a cominciare a scrivere. Quando scrivo, è come se congelassi su un foglio un frammento di tempo che ho vissuto. Come per dire ‘è scritto qui, quindi non potrà morire mai’. Mi piace pensare che la scrittura renda immortale una vita che dura un secondo”.

Hai una bella community sui social?
“Da qualche anno ho iniziato a dedicarmi alla mia pagina Instagram, ancora più seriamente nell’ultimo anno. Si chiama alessiascrive, ad oggi siamo quasi in 100mila. É diventata il mio diario, quello dove scrivo tutto ciò che sento, senza pensare a chi mi giudicherà, dove ogni critica diventa un motivo per migliorarmi e ogni complimento un sorriso che ricorderò. Mi sono sempre sentita ‘strana’ e ‘troppo sensibile’, invece le persone che mi seguono, e mi scrivono che si rivedono nelle mie parole, mi hanno fatto capire che non sono l’unica al mondo a provare alcune cose. Che non sono più sola, o forse non lo sono mai stata”.

Da un anno hai iniziato a realizzare etichette con le tue frasi e ad attaccarle in giro per Roma. Come ha avuto origine questa idea?
“Sì, mi piace realizzare angoli di poesia nei posti in cui vado. Roma, in primis, perché è la città dove vivo. Attacco delle etichette con le mie frasi, affinché altre persone le trovino e le condividano. Non soltanto per arrivare a più persone possibile, ma anche per ricoprire di poesia gli spazi vuoti. È nato tutto per gioco fino a diventare per me un vero e proprio impegno”.

Parlando di Tanto così, com’è nata l’idea del libro?
“Ho ricevuto un messaggio e successivamente una telefonata a novembre del 2023 dalla casa editrice NewBook edizioni. Mi hanno presentato la loro proposta editoriale e io non potevo crederci. Uscivo da un periodo molto difficile, sia fisico che mentale, un mese prima ero in ospedale e tutto mi sarei aspettata fuorché questo. Come ho letto ultimamente, dietro ogni arcobaleno c’è un temporale da raccontare. Questo libro è il mio arcobaleno, e non sarebbe esistito se io non fossi stata così male prima, perché è nel dolore più profondo, è quando tocchi il fondo che trovi le parole giuste. O almeno, con me, funziona così”.

Puoi dirci qualcosa sulla trama di Tanto così?
“Se ci chiedessero ‘chi è l’amore della tua vita?’ ognuno di noi penserebbe a qualcuno. Emma, la protagonista del mio romanzo, lo sa bene chi è, quella persona che l’ha fatta sentire come non è mai riuscito nessun altro, e sa anche di averlo perso, l’amore della sua vita, ma ormai è troppo tardi: sono passati vent’anni e non l’ha mai detto a nessuno. Non vuole parlarne, nonostante le insistenze di sua figlia, Federica. Lei vuole capire chi è questa persona e cosa si nasconde dietro la loro storia”.

 

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Perché due persone che si amano dovrebbero lasciarsi? Cos’è successo davvero?
“Qualcosa di inaspettato sconvolge la sua vita, e Federica coglie l’occasione per entrare nel passato di sua madre. Mai avrebbe pensato di trovarsi in dinamiche complesse e vite passate, ma proverà a capire la verità. Due persone destinate a stare insieme si ritroveranno sempre? O arriva un momento in cui è troppo tardi anche per ritrovarsi?”.

A chi dedichi questo libro?
“A chi l’amore della sua vita l’ha perso. A chi ha fatto di tutto per non perderlo. E a chi è ancora in tempo per ritrovarlo”.

È possibile trovare un po’ di te in questo libro? Ti ha ispirato qualcuno?
“Beh, impossibile dire di no. Si scrive sempre pensando a qualcuno o a qualcosa, si scrive ricordando alcune sensazioni. Almeno io faccio così. Poi c’è anche molto in questo libro che ho inventato, dando spazio alla mia fantasia”.

Cosa fai oltre a scrivere?
“Sono iscritta al quarto anno del corso di laurea in Giurisprudenza presso l’università Romatre. Mi piace quello che studio, e mi dedico tanto all’università. A chi mi chiede come faccio a conciliare il tutto, rispondo che non lo so, è difficile, sicuramente faccio tanti sacrifici che da fuori non sempre si vedono.

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