La manifestazione pseudopacifista
La doppia vita del Pd di Schlein, dalla Difesa europea alla piazza di Conte: la sindrome di Stoccolma di Elly
Il Pd parteciperà con una sua delegazione. Aderisce anche Vincenzo De Luca. Elly chiama il leader 5S: ci saremo. Ma la sua presenza è ancora un’incognita. Sarebbe uno schiaffo ai riformisti dem che invece stanno con l’Ue e il riarmo

La doppia vita di Elly Schlein, il trionfo di uno, nessuno e centomila. Mercoledì a Strasburgo, seppure controvoglia, la segretaria del Pd si adegua ai socialisti, e la delegazione italiana vota a favore della Difesa europea. Poco più di 48 ore dopo, oggi, lo stesso partito sfilerà ai Fori Imperiali al “Pride’ di Giuseppe Conte, contro l’Europa di Ursula von der Leyen. Più che sdoppiamento di personalità, una vera e propria crisi di identità. Con una parte consistente dei democratici (Pina Picierno, Giorgio Gori ed Elisabetta Gualmini i capofila) che in Europa vota con i socialisti, per l’Ucraina e per l’Europa che reagisce. E la maggioranza schleiniana che invece continua a subire il fascino delle sirene pentastellate, fedeli al giuramento del Nazareno: “Testardamente unitari”.
Il record di Schlein
Tre giorni per passare dal riarmo ai “fiori”, senza colpo ferire: un record. Alla manifestazione pseudopacifista del M5S, il Pd parteciperà con una propria delegazione capitanata dalla coordinatrice Marta Bonafoni e dal responsabile dell’organizzazione Igor Taruffi. Ha dato la sua adesione all’iniziativa anche il governatore della Campania, Vincenzo De Luca. La segretaria deciderà all’ultimo come appalesarsi, i suoi collaboratori pensano che sia molto probabile un saluto all’inizio della sfilata. Insomma, il tempo per un selfie con l’ex presidente del Consiglio e con gli amici Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, anche per evitare eventuali fischi dei manifestanti che rovinerebbero una coreografia studiata nei dettagli. “Le nostre posizioni non sono le stesse su tutto, ma condividiamo una forte critica alla corsa al riarmo dei 27 Stati europei. Con il M5S governiamo in molte Regioni e città, e quando un nostro alleato va in piazza – al netto delle nostre differenze – noi diamo attenzione e ascolto”, si limita a dire la leader del Nazareno. Che ha chiamato Conte per confermargli la presenza dei dem.
Le priorità di Conte… e del Cremlino
L’orgoglio day di Giuseppe, da tre anni molto attento a rilanciare le priorità del Cremlino, e da qualche ora di nuovo aspirante ambasciatore della Cina (“Giorgia Meloni chieda scusa a Xi Jinping”). Con una nuova “star” sul palco: la tiktoker Rita De Crescenzo, dalle gite a Roccaraso a quelle ai Fori Imperiali. E sarà un Pantheon di primaria grandezza: lo storico Alessandro Barbero, il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio, l’editorialista Barbara Spinelli, il vignettista pro-Pal Vauro, il rettore Tomaso Montanari, il divulgatore scientifico Mario Tozzi, il sociologo Pino Arlacchi, Moni Ovadia.
La sfilata partirà da Piazza dell’Esquilino alle 13, per giungere due ore dopo davanti alla scenografia perfetta per i Tg: i Fori Imperiali. Dal palco interverranno i capigruppo Riccardo Ricciardi, Stefano Patuanelli e Pasquale Tridico, i vicepresidenti Chiara Appendino, Michele Gubitosa e Mario Turco, con gran finale riservato all’avvocato di Volturara Appula. Il leader del M5S ieri è tornato ad arringare i suoi: “Questa è follia totale, alimentata da chi – fra kit di sopravvivenza e venti di guerra soffiati a reti unificate – crea apprensione per giustificare l’urgenza di un folle piano di riarmo, che non aumenterà certo la nostra sicurezza, ma farà crescere gli extraprofitti dell’industria militare”.
La sindrome di Stoccolma di Elly
D’altra parte, la sua scommessa fino ad ora è vincente: le parole d’ordine del Movimento alla fine vengono digerite anche dal Pd. Schlein subisce un’evidente sindrome di Stoccolma: più il quasi amico alterna il bastone e la carota, più la segretaria dem segue remissivamente. Lasciando così per strada mezzo partito: non solo gli eurodeputati che contestano apertamente la sua linea mai troppo lontana da quella di via Campo Marzio, ma anche tutti i padri nobili che hanno chiesto una correzione della posizione ambigua assunta a Bruxelles. Un lungo elenco di “renitenti”: Paolo Gentiloni, Romano Prodi, Luigi Zanda, Walter Veltroni.
Elly passerà dai Fori Imperiali a Piazza Nettuno a Bologna: la manifestazione organizzata per domani dai sindaci Matteo Lepore e Sara Funaro. Il bis di Piazza del Popolo, ancora una volta con Michele Serra tra i partecipanti. Con la solita doppiezza: contro l’Europa di von der Leyen, nonostante il voto favorevole di Nicola Zingaretti&Co. La verità scomoda da negare ai pacifisti, il prezzo da pagare all’alleanza da mettere in campo in Italia con il M5S e con Alleanza Verdi-Sinistra. Con tanti saluti a quella “scocciatrice” di Pina Picierno.
Diretto Osvaldo Napoli di Azione: “La piazza del M5S è quella del disonore e della resa alla violenza del dittatore Putin”. Per una volta torna a dissociarsi Matteo Renzi: “Non andrò alla manifestazione contro il riarmo perché è una posizione che non condivido. Se Schlein va? Non posso fare il portavoce di Schlein”. Già, la segretaria dalla personalità multipla: una, nessuna e centomila.
© Riproduzione riservata