L’eurodeputata è nella centrifuga del suo partito
Nel Pd torna la caccia alla volpe, Picierno nel mirino: chat roventi e dichiarazioni ostili. “Addolorata”
Il Nazareno mette in pista il meccanismo già ben rodato della character assassination interna

Pina Picierno ha aperto il congresso di Azione, sabato scorso a Roma, senza far velo ad ipocrisie: «Non nascondo il dolore per gli attacchi che sto ricevendo in questi giorni», ha detto la vicepresidente del Parlamento europeo. 43 anni, impegnata in Europa da quando ne aveva 32, Picierno non nasconde la sofferenza per essere finita sulla graticola – seguendo le regole classiche della character assassination – dopo aver sposato la posizione europea sulla difesa comune. Quella votata a maggioranza, per intenderci, da quasi tutti i gruppi, incluso Socialisti & Democratici. La giovane dirigente dem è sotto un fuoco di fila vibrante e continuo. Vile e aggressivo. Cinico e sprezzante. Dal M5S e dai banchi della sinistra italiana arrivano contro di lei valanghe di fango quotidiano. «È un’infiltrata dei fascisti nei banchi della sinistra», l’epiteto che le ha rivolto l’eurodeputato 5S Gaetano Pedullà. Una messa alla gogna che avrebbe dovuto suscitare l’indignata reazione dei Dem. E che invece sembra aver rinsaldato l’asse Pd-5S a cui si è unita Italia Viva.
La caccia alla volpe
Ma sono soprattutto i colpi che le riservano i suoi compagni del Pd – come traspariva dalle sue parole, ospite di Carlo Calenda – ad aver ferito Picierno. L’eurodeputata è nella centrifuga del suo partito per aver manifestato posizioni riformiste e responsabili sulla vampata di antisemitismo che attraversa l’Europa, sull’Ucraina aggredita, contro le ingerenze internazionali, sulla necessità di avere un’Europa capace di difendersi da sola e di non doversi genuflettere davanti alla minaccia di potenze ostili. Apriti cielo. Nei suoi confronti si è aperta una sorta di caccia alla volpe, con una dinamica di meccanismi e di automatismi che gli osservatori dei veleni di casa Pd conoscono bene. Come per l’uovo e la gallina, è difficile stabilire se sia nata prima l’assassination o il Pd. Tutti ricordano la dinamica dei 101 che accoltellarono Prodi alle spalle, nel 2013. La voracità dell’assalto dei gruppi dirigenti bersaniani. La violenza con cui venne osteggiato Matteo Renzi, che appena perse il referendum del 2016 subì un attacco concentrico senza precedenti, tutto interno.
Picierno ha la stoffa da leader?
Il Pd si conferma il partito di Crono: al padre di tutti gli Dei dell’Olimpo venne profetizzato che uno dei suoi figli lo avrebbe soppiantato e privato del potere. Per cautelarsi, Crono li iniziò a divorare a uno a uno. Così succede tra i Dem, dove puntualmente chi sale in vetta rischia di caderne precipitevolmente. Picierno ha la stoffa della leader? Non glielo perdonano. Nel partito dell’aurea mediocritas, spiccare non usa. Porta male. E così mentre la vicepresidente del Parlamento europeo diventa una interlocutrice sempre più apprezzata e autorevole nei contesti internazionali importanti, nell’intestino dem crescono i malumori. L’ufficio rilascio patenti del Nazareno è in piena attività. Le chat alimentate dalla comunicazione interna faticano a contenere la rabbia, la cui schiuma lascia però tracce qua e là visibili. Succede così che Picierno – come altre importanti cariche dell’Europarlamento – incontra il rappresentate dell’Idsf, un think tank fondato da ex militari e riservisti israeliani. Un’associazione riconosciuta per le attività che svolge contro l’antisemitismo. E tanto basta per rimettere il fango nel ventilatore.
Il Fatto Quotidiano rilancia un articolo pubblicato in Italia da Valori.it, testata di riferimento di Banca Etica, che a sua volta l’aveva tradotto da una nota uscita in inglese su una testata olandese, dove si stigmatizzava l’incontro tra israeliani e vertici di Strasburgo. Pronta, anzi, insolitamente tempestiva la reazione del Nazareno: «Riteniamo incompatibili con i valori dell’Ue la permanenza di un’organizzazione come Idsf nel registro delle lobby accreditate presso il parlamento di Bruxelles. E altrettanto riteniamo incompatibile con le politiche del Pd intrattenere qualsiasi relazione con simili realtà», scrivono alcuni parlamentari tra cui Andrea Orlando, Susanna Camusso, Laura Boldrini, Artuso Scotto, e Nico Stumpo. Solo per fare un esempio Boldrini, pronta a fare le bucce agli incontri della Vicepresidente del Parlamento europeo, non si è mai dissociata dall’incontro avuto con Mohammed Hannoun, l’attivista Propal che aizza le piazze in nome della “fine dell’entità sionista” e che secondo il dipartimento di Stato americano (di epoca Biden) risulta essere uno dei leader di Hamas in Europa.
Tanto da averne chiesto il congelamento dei beni e la chiusura dei conti intestati alla sua galassia associativa. Il Nazareno non risulta aver mai impostato campagne dissuasive nei confronti degli incontri con questi personaggi. Forse Pina Picierno, per le vestali della segretaria Elly Schlein, risulta indigesta per altri motivi. Secondo qualche analista politico, che si è esposto sui giornali, «può aspirare alla leadership del partito». Ed è subito clic: caricare, puntare, fuoco.
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