Una sequela d’insulti ben scanditi in italiano attraverso l’emittente russa Rossija 1, ad opera del noto giornalista putiniano di mestiere e vocazione Vladimir Solovyev, di cui è stata vittima la vicepresidente del Parlamento europeo, Pina Picierno. A scatenare l’ira del propagandista del Cremlino è stata la dura presa di posizione della dem all’annunciata presenza dello stesso Solovyev nella trasmissione condotta da Massimo Giletti, “Lo Stato delle cose”: si era subito appellata ai vertici della Rai per chiedere che ne venisse impedita la partecipazione. Poi si è mosso tutto il Pd presente in Commissione Vigilanza. E alla fine è arrivata la decisione per mano dell’amministratore delegato della tv pubblica, Giampaolo Rossi, che si dice sia “irritato” per l’iniziativa di Giletti e che si è detto profondamente contrario alla presenza sulla Rai di una voce che si è resa spesso ostile all’Italia.

L’attacco a Picierno

L’esclusione ha portato Solovyev ad attaccare direttamente Picierno, definita dal giornalista russo “idiota patentata”, aggiungendo poi che “la sua bocca puzza di tirannia”. “Se tu osi, schifosa bestia, accusare me di disinformazione, allora cosa diresti di Donald Trump che sostiene che voi europei siete dei bugiardi?”, ha affermato. E in italiano ha rincarato la dose: “Ecco chi sei. E notate: si intromettono negli affari del giornalismo italiano, ma hanno paura di intromettersi nelle elezioni romene”.

La nota

Con un post su X, il Parlamento europeo ha espresso solidarietà a Picierno, sostenendo “fermamente la democrazia e la libertà di espressione” e opponendosi “a tutte le forme di incitamento all’odio”. La stessa Picierno ha risposto con una nota da Strasburgo: “Quanto è accaduto è la dimostrazione che le cose che facciamo hanno un impatto. Questo mi sembra molto importante sottolinearlo”. “Spesso – prosegue Picierno – si pensa che non ci ascolteranno, che non sarà efficace quello che diciamo dal Parlamento europeo. Io credo che questa reazione così scomposta, così rabbiosa dimostri invece che le cose che facciamo anche qua dentro un impatto potentissimo ce l’hanno al punto che provano una reazione così scomposta. Quindi credo che sia proprio la dimostrazione che tocca fare di più”.

Manca il sostegno di Schlein

Dichiarazioni di sostegno sono giunte in maniera unanime da tutto il mondo politico, tra cui Ivan Scalfarotto, Lia Quartapelle, Roberto Burioni, Ignazio La Russa, Lorenzo Fontana, Nicola Zingaretti, Antonella Sberna. All’appello però manca Elly Schlein, segretaria di quel Partito democratico di cui proprio Picierno è figura di punta, seppur di area diversa rispetto alla leader del Nazareno. Se da una parte l’Europa si compatta attorno alla vicepresidente del Parlamento Ue, dall’altra restano le incognite in tema di sicurezza. E dal nostro Paese arriva una nuova idea. All’Ecofin è andata in scena l’iniziativa italiana per i finanziamenti alla Difesa avanzata dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che ha proposto l’istituzione di “un fondo di garanzia che ottimizza l’utilizzo delle risorse nazionali ed europee con l’obiettivo di convogliare in modo più efficace i capitali privati, con una spesa pubblica contenuta”.

La garanzia

Si tratta di un fondo di garanzia di circa 16 miliardi di euro che potrà mobilitare fino a 200 miliardi di investimenti industriali aggiuntivi, “in linea con le migliori pratiche di Invest Eu e prima del Fondo europeo per gli investimenti strategici”. Una proposta che piace ai partner e che ha già ottenuto l’assenso preliminare della Francia, che con il ministro delle Finanze Éric Lombard ha parlato di proposta “interessante”. Ora resta da capire se anche la Germania valuterà positivamente una possibilità che tenta di facilitare il riarmo e scongiurare la creazione di ulteriore debito comune.

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Nato nel 1994, esattamente il 7 ottobre giorno della Battaglia di Lepanto, Calabrese. Allievo non frequentante - per ragioni anagrafiche - di Ansaldo e Longanesi, amo la politica e mi piace raccontarla. Conservatore per vocazione. Direttore di Nazione Futura dal settembre 2022. Fumatore per virtù - non per vizio - di sigari, ho solo un mito John Wayne.