"Pd mai detto difesa europea senza armi"
Bettini al Riformista: “Putin non è Hitler, Congresso di Azione scenografia per esaltare Meloni. Provato disagio su dem e liberali andati da Calenda”
Lettera al direttore del kingmaker della sinistra in risposta all’intervista dell’ex deputato Chicco Testa

Caro direttore, caro Claudio,
mi prendo un po’ di confidenza in nome della nostra comune militanza giovanile nel Pci. E mi permetto di dire, anche, del riverbero di simpatia e di amicizia, che dura ancora oggi, nei tuoi confronti. Nonostante siamo terribilmente lontani su molte idee politiche. Oggi (ieri per chi legge) sul “Riformista” è apparsa un’intervista di Chicco Testa entusiasticamente livorosa. Ma non personalizzo e rispondo in modo secco e circostanziato alle accuse che mi sono state rivolte.
“Putin non è Hitler”
1) Churchill aveva di fronte Hitler, che intendeva conquistare il mondo. Putin ha commesso la sciagurata scelta di invadere l’Ucraina, che giustamente abbiamo aiutato a difendersi; senza tuttavia mettere in campo alcuno sforzo diplomatico né proposta di pace. Anzi, come in ogni guerra, trasformando gli avversari nel male assoluto. Putin è un autocrate nazionalista, ma non è Hitler. Se lo fosse, sarebbe subito guerra mondiale termonucleare.
2) Invocare oggi la pace è pacifismo filosovietico? In assenza del comunismo, esso viene rimesso in vita, dai liberisti poco liberali, per suscitare antiche paure che in una parte dell’Europa stanno dilagando. Fantasie populiste. Mentre in Occidente avanza la destra estrema. Vecchio vizio di una parte dei liberali, specie in Italia prima e durante il fascismo, che, quando avvertono prossima la “puzza” proletaria, si buttano tra le braccia dei totalitarismi reazionari.
“Congresso Azione scenografia per esaltare Meloni”
3) Il Pd, isolato, ha fatto felice la Meloni? E no: tutta la sinistra, il M5s, il Pd, tanti cattolici e Renzi combattono da mesi l’attuale governo. E reggono o aumentano nei sondaggi. La Meloni l’ho vista, invece, felice, sorridente, empatica, al congresso di Azione, che sembrava una vera e propria scenografia per esaltarla. Sui liberali e sui democratici veri che hanno scelto di andare, nulla da eccepire. Ma ho provato disagio per loro.
4) Sarei portatore di concetti vaghi sull’Europa e sulla guerra. Allora mi spiego meglio: l’Europa è stata ed è tuttora l’orizzonte politico del Pd. Non scomodiamo Spinelli. Basta dire: l’Europa che è scaturita dalle lotte ai nazionalismi, dall’orrore della guerra, dalle Costituzioni democratiche ed emancipative promulgate dopo il ‘45, da un modello sociale inclusivo, di promozione sociale, di riduzione delle disuguaglianze. Un’Europa sempre più unita nelle sue politiche fondamentali. Investire sugli armamenti, ognuno per conto proprio, senza alcun passo in avanti anzi con alcuni indietro, rispetto ai fondamenti pratici e ideali dell’Unione non è una “giusta responsabilità di governo”, piuttosto una contraddizione palese rispetto allo spirito europeo.
“Pd mai detto difesa europea senza armi”
5) Il Pd non ha mai detto: difesa europea senza armi. Cerchiamo di non barare. Ha detto: la difesa comune presuppone un passo in avanti nella costruzione dell’unità europea. Insomma, prima e insieme agli armamenti per difenderci, serve la politica; questa sconosciuta alle oligarchie degli interessi. La spesa a pioggia, che Testa sostiene piaccia al Pd, è proprio quella di distribuire, senza alcun criterio comune, miliardi ai vari Stati. Per la felicità delle aziende che prosperano sulla guerra e arricchiscono pochi. È un ragionamento semplice che aderisce perfettamente al principio di non contraddizione.
L’ultima cosa su cui non serve argomentare: lasciamo in pace De Gasperi e Berlinguer. Avrei potuto non rispondere, ma mi sarebbe sembrato un modo altezzoso di considerare “Il Riformista” (e anche il suo direttore); che mi avversa politicamente, ma è anche spesso aperto ai miei contributi. Un caro abbraccio.
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Caro Goffredo,
grazie per il pezzo e le considerazioni che arricchiscono un confronto in atto tra di noi da una cinquantina d’anni (come passa il tempo…). Un confronto tra amici, lasciamelo dire a nome di Chicco, segnato sempre dalla passione politica, mai da nessuna forma di livore. (Claudio Velardi)
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